Sono state elaborate dalla Società Italiana di Diabetologia (S.I.D.) e dalla Associazione Medici Diabetologi le nuove Linee Guida 2018 per il trattamento della malattia Diabetica non-insulino dipendente
L’elaborazione delle indicazioni procedurali sono fatte da ricercatori italiani.
Le novità del nuovo approccio sono sostanzialmente proiettate a nuovi gruppi di farmaci, in sostituzione ai tradizionali, e l’impegno del professionista sanitario a calibrare la strategia terapeutica alla compliance del paziente.
I farmaci che sino stati dichiarati passati sono sia quelli di prima generazione che di seconda, ovverossia carbutamide, tolbutamide e glibenclamide e quelli secretagoghi non solfanilureici quali repaniglide.
Come farmaco in grado di ridurre i livelli di trigliceridi, di emoglobina glicata (HbA1) e la resistenza periferica all’insulina è annoverato l’acarbosio.
Avanti tutta invece per la metformina, la quale è indicata come il primo farmaco nel diabete di tipo 2.
Le novità eccellenti hanno favorito talune scelte ad altre rispettando i criteri di efficacia, sicurezza, tollerabilità ed eventi avversi sistemici sul paziente. Infatti inibitori DPP4, agonisti del GLP1 o inibitori di SGLT2 trovano ampissimo spazio perché :
- Gli inibitori DPP4, per l’efficacia che si è documentato abbia nella riduzione dell’EmoglobinaGlicata dallo 0.5% allo 0.8%!; non hanno grandi controindicazioni a pazienti affetti da Insufficieza Reanle e hanno minor rischuo di ipoglicemia. Si ricordano a tal proposito il Linagliptin, l’Alogliptin, Saxagliptin (gli ultimi due non avrebbero restrizioni);
- Gli agonisti del Recettore GLP1 sono Exenamide, Dulaglutide e Lixisenatide. Il Duagutide, ad esempio, ha somministrazione settimanale. I glucagon-like peptide 1 sono analoghi dell’ ormone prodotto dall’intestino e stimolano la secrezione di insulina inibendo quella di glucagone da parte delle cellule pancreatiche.
- Gli inibitori del trasportatore Sodio-Glucosio di tipo 2 ,SGLT2, la cui capacità di ridurre la glicemia è direttamente proporzionale al filtrato glomerulare renale (GFR).
Gli effetti pleiotropici ed i benefici nella popolazione anziana con comorbilità, gli effetti di calo ponderale su obesi (esempio impiegando inibitori DPP4) o minor rischio ipoglicemizzante maggiore permetterebbero l’utilizzo condiviso e in prima battuta delle classi di farmaci ivi descritte.
Rivalutati, visti i target positivi di riferimento, i concetti di accesso alle vaccinazioni: si descrivono le adeguate risposte sierologiche e cliniche in risposta a vaccinazioni dei diabetici, per cui chi non fosse immunizzato (passivamente o attivamente) a morbillo-parotite-rosolia, Zoster, Pneumococco.
CALABRESE Michele
Fonte:
www.associazionemediciendocrinologi.it
giornaleitalianodinefrologia.it
Lascia un commento