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Diabete di tipo 2, le uova possono aiutare

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Colesterolo e uova. Da sempre sono state accusate di far aumentare i livelli di lipoproteine, ma un nuovo studio suggerisce che non è così

Inversione di marcia sul fronte uova. Non solo non avrebbero un impatto negativo sul colesterolo o sul diabete – come spesso si sostiene – ma potrebbero persino migliorare il nostro rapporto con il cibo. Secondo alcuni ricercatori australiani, una dieta ricca di uova protratta per almeno tre mesi è infatti direttamente collegata a un miglior controllo dell’appetito e un maggior senso di sazietà.
Dai risultati è emerso che consumare due uova al giorno per sei giorni su sette, potrebbe diventare una dieta sana per le persone affette per esempio da diabete di tipo 2.

A sostenere l’ipotesi è il dottor Nicholas Fuller del Boden Institute Clinical Trials Unit dell’Università di Sydney in Australia. L’idea dello studio nasce dal fatto che le linee guida sul consumo delle uova variano da Paese a Paese e le ricerche che mostrano l’associazione tra uova e limiti di colesterolo sono pressoché inconcludenti.
Per citare un esempio, il National Heart Foundation Australiano raccomanda un massimo di 6 uova a settimana, come parte di una dieta a basso contenuto di grassi saturi. Questo vale sia per le persone sane che quelle affette da diabete di tipo 2.

Negli Stati Uniti, invece, si ritiene che il colesterolo debba essere limitato a un massimo di 300 mg al giorno per le persone sane: il che è equivale a poco più di un uovo o un uovo di grandi dimensioni. Le persone con diabete di tipo 2, invece, non dovrebbero superare le quattro uova a settimana.

Per caprine qualcosa di più, il team di Fuller ha arruolato 140 volontari in sovrappeso. Tutti si sono recati alla clinica e hanno potuto beneficiare di consigli personalizzati sul tipo di alimentazione da seguire. In quell’ambito si è sottolineata l’importanza di cibarsi soprattutto con grassi insaturi, prediligendoli a quelli saturi.
Lo studio è durato un tempo sufficiente per verificare la variabilità dei livelli di colesterolo e ha previsto la suddivisione di due gruppi: il primo mangiava meno di due uova a settimana; il secondo due uova al giorno per sei giorni a settimana, con una proporzione decisamente più elevata.
Inaspettatamente c’è stata una variazione positiva nel colesterolo “buono”, o HDL, nei soggetti che avevano consumato una quantità maggiore di uova.

Solo tali soggetti, infatti, avevano mostrato una tendenza al miglioramento. Il gruppo che mangiava più uova, inoltre, ha segnalato un miglior senso di sazietà e minor fame.

«Le uova possono anche aiutare con una maggiore perdita di peso e un minor riacquisto del peso rispetto a una dieta tradizionale – ha spiegato Fuller a Medscape Medical News– a causa della maggiore sazietà [pienezza] e meno fame riportati con una dieta con grandi quantità di uova».
Fuller ha suggerito questa potrebbe essere una possibile area di ricerca futura per confermare se una dieta ad alto contenuto di uova nelle persone con diabete di tipo 2 non fa aumentare il colesterolo.

Lo studio è stato presentato al Meeting annual dell’European Association for the Study of Diabetes.

Massimo Randolfi

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