La Società Italiana d’Igiene (Siti) fornisce una serie di consigli utili per chi va in vacanza all’estero.
In concomitanza co l’inizio della stagione estiva, che per molti significa vacanze e viaggi all’estero, la Società Italiana d’Igiene (Siti) ha fornito una serie di indicazioni per spostarsi in sicurezza, utili per scongiurare il rischio di contrarre malattie infettive, da tempo eliminate in Italia, ma ancora endemiche o epidemiche in altri Paesi.
Innanzitutto il viaggio può diventare l’occasione per mettersi in regola con le vaccinazioni obbligatorie e con quelle raccomandate, di routine per tutti. Il vaccino DTPa (tetano-difterite-pertosse), l’antipolio, quello per l’epatite B, l’anti morbillo-parotite-rosolia e l’anti-HPV sono vaccinazioni efficaci contro patologie infettive che in parte soffrono ancora di una copertura non ottimale a livello di popolazione.
Il vaccino DTPa necessita di un richiamo decennale e vede ad esempio una copertura, a due anni dalla nascita, del 94,04% a livello nazionale (dati 2020, coorte 2018), a fronte di una soglia ottimale del 95%. Allo stesso modo anche il morbillo e l’epatite B vedono una copertura vaccinale che fatica a raggiungere il livello ottimale raccomandato, con tassi di copertura rispettivamente del 91,79% e del 94,01% a 24 mesi (dati 2020, coorte 2018).
La vaccinazione contro l’epatite B è raccomandata per tutti i viaggiatori che si recano in Paesi o in aree a rischio (l’infezione è particolarmente diffusa in Africa e Asia). Questa rientra tra le vaccinazioni obbligatorie in Italia a partire dalla nascita, e rimane perciò raccomandata per tutti gli adulti non precedentemente vaccinati o appartenenti a categorie a rischio quali i diabetici, i dializzati, i soggetti con infezione da HIV o con altra epatopatia cronica.
“Oltre alle sempre attuali misure igienico-comportamentali – dichiara la professoressa Roberta Siliquini, presidente Siti -, viaggiare all’estero comporta un’adeguata prevenzione e protezione grazie alle vaccinazioni. A seconda della meta, del periodo di permanenza e delle condizioni di salute personali, sono diverse le tipologie di vaccinazioni consigliate e, talvolta, obbligatorie. È pertanto di cruciale importanza avviare le procedure con adeguato anticipo, preferibilmente con un margine di tempo compreso fra tre e sei mesi rispetto alla data di partenza prevista”.
Altre vaccinazioni raccomandate o richieste obbligatoriamente, a seconda delle aree dove si intende recarsi, sono quelle per epatite A, encefalite giapponese (JE), febbre gialla, meningite meningococcica (A, C, Y, W, B, X), rabbia, febbre tifoide ed encefalite da zecche (TBE).
La vaccinazione per l’epatite A è rivolta ai viaggiatori che desiderano visitare Paesi in Africa, Asia, del bacino mediterraneo, Medio Oriente, Centro e Sud America, mentre quella contro l’encefalite giapponese (JE), è raccomandata per chiunque si rechi in Asia. Il vaccino contro la febbre gialla dev’essere eseguito almeno dieci giorni prima della partenza, fornisce una validità per tutta la vita ed è richiesto obbligatoriamente per l’accesso in diversi Paesi dell’Africa centrale, occidentale, orientale e del Sud America, dove la malattia è endemica.
A tutti coloro che si recano nei Paesi della cintura subsahariana è raccomandata la vaccinazione contro la meningite meningococcica, mentre quella antirabbica è consigliata per tutti i viaggiatori diretti in aree endemiche di Asia, Africa e America latina. La vaccinazione contro la febbre tifoide, invece, va considerata da chiunque si rechi in aree endemiche, in India o in zone con ceppi di salmonella typhi resistenti agli antibiotici (Vietnam, Tajikistan).
I viaggiatori che hanno intenzione di recarsi in aree endemiche, boschive e rurali – principalmente in Austria, Cina, Repubblica Ceca, Paesi Baltici, Slovenia, Svezia, Svizzera e alcune aree della Norvegia e della Russia meridionale – dovrebbero considerare la vaccinazione contro l’encefalite da zecche. La chemioprofilassi contro la malaria, infine, è rivolta a chi si vuole recare in vaste zone di Asia, Africa, America latina e centrale, isole caraibiche e Oceania.
“Altrettanto importante – ricorda Siliquini – è seguire le dovute e corrette norme igieniche e comportamentali. I principali accorgimenti da considerare sono di bere solo acqua e bevande imbottigliate e sigillate, anche per lavarsi i denti, ed evitare il ghiaccio. In mancanza di acqua potabile, sarebbe sicuro consumarla solo dopo bollitura o con l’aggiunta di disinfettante. Sul fronte alimentare ricordiamo di lavare accuratamente con acqua ‘sicura’ e sbucciare personalmente le verdure e la frutta prima di consumarle crude, e di mangiare solo cibi ben cotti e ancora caldi, evitando carne, pesce e uova crudi o poco cotti”.
E ancora: “Una delle misure più efficaci nel contrastare la contaminazione da patogeni è poi l’igiene delle mani, durante tutta la giornata. Per quanto riguarda le misure comportamentali per ridurre il rischio di sviluppare condizioni associate a punture di zanzare infette, ricordiamo l’importanza di un abbigliamento che non lasci scoperte zone di potenziale attacco di insetti o zecche, le applicazioni di opportuni repellenti sulla cute e l’utilizzo di servizi igienici ben mantenuti”.
Per i viaggiatori è fondamentale, ai fini della propria salute e sicurezza, agire in maniera preventiva e informarsi. Su tutto il territorio italiano esistono, nelle Asl di riferimento, servizi dedicati alla medicina dei viaggi. I numerosi esperti a disposizione possono fornire consulenza personalizzata e informazioni aggiornate su malattie endemiche, vaccinazioni consigliate e precauzioni da adottare.
Prima della partenza è sempre necessaria una consulenza medica. Fattori come la presenza di patologie croniche, l’età avanzata o uno stato di immunodeficienza possono infatti aumentare il rischio di contrarre forme gravi di malattie infettive. In caso il viaggiatore assuma farmaci regolarmente prescritti, è senz’altro utile assicurarsene una scorta che possa coprire tutta la durata del soggiorno e una copia della prescrizione che attesti la necessità del farmaco.
Altre utili accortezze riguardano i farmaci antidiarroici, che essendo di vario tipo e diversamente impiegati a seconda della gravità della condizione richiedono un consulto medico anche in previsione della partenza. Sempre in via precauzionale, vengono sempre più spesso assunti farmaci che possano essere d’aiuto se si prevede di visitare regioni in altitudine. Anche in questo caso il parere medico è indispensabile per evitare effetti collaterali.
Altre categorie di farmaci spesso utili da portare in viaggio sono gli antipiretici, gli analgesici (paracetamolo, ibuprofene) e gli antistaminici in caso di sintomatologie allergiche. Occorre infine tenere in considerazione le restrizioni applicate al trasporto di farmaci stupefacenti o psicotropi, verificando sempre la normativa vigente nel Paese ospitante e avendo cura di segnalare in anticipo la necessità di portare quel determinato farmaco, abbinato alla prescrizione medica.
Per maggiori informazioni, oltre a consultare la propria Asl di riferimento, potrebbe essere utile consultare il sito VaccinarSì.org, istituito dalla Siti per approfondire i molteplici aspetti legati alla prevenzione vaccinale. Su tale portale è presente una sezione dedicata proprio ai viaggi e alle vaccinazioni. Altri siti utili sono https://wwwnc.cdc.gov/travel e https://www.viaggiaresicuri.it/home.
Redazione Nurse Times
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