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Cura il cancro col bicarbonato. Guarita? No, morta.

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La denuncia arriva dal ginecologo Salvo Di Grazia, curatore di un blog che smaschera i guaritori ciarlatani: “Occhio alle bufale in rete”.

Sceglie di curare il cancro col bicarbonato, posta un video in cui afferma di essere guarita, ma poi muore. Peccato che sul web si trovi ancora la sua testimonianza di guarigione. Nel mare di fake news sulla salute spiccano i pazienti dei ciarlatani: “I miracolati che raccontano storie incredibili, malattie gravissime, avanzate, tumori incurabili che con le cure più assurde e segrete ce la fanno. Lo dicono pure nei video, lo urlano al mondo. Poi muoiono. Ma mentre il loro corpo muore, la loro testimonianza, la pubblicità per il ciarlatano resta eterna, su internet. Sono decine, centinaia, fantasmi della ciarlataneria”. A denunciarlo, raccontando il caso, è Salvo Di Grazia, ginecologo dell’Azienda sanitaria di Pieve di Soligo (Treviso), che da anni cura “Medbunker, le scomode verità”, un blog che analizza e fa a pezzi le pseudocure e i “guru” che le propinano.

“Solo nella mia esperienza in rete ne ho contati almeno una cinquantina – racconta Di Grazia -. Non ci sono più nella realtà sono invece vivi e guariti nel mondo virtuale. In questi giorni mi è tornato in mente un altro episodio che rientra in questa drammatica categoria. Pamela (nome di fantasia) era una donna di provincia, combattiva e lavoratrice. A Roma la chiamerebbero ‘verace’. Da sempre appassionata di misteri, fatti curiosi e personaggi tra il magico e il ciarlatano, un giorno purtroppo scopre di essersi ammalata di tumore al seno. Lavora in ospedale e si rivolge subito al primario del reparto di chirurgia che la conosceva bene. Questi le propone un intervento chirurgico, poi un ciclo di chemioterapia e probabilmente la radioterapia. Da quanto si vede nell’esame istologico il tumore non è molto avanzato e la sua cura potrebbe essere un successo”.

Pamela, però, ha paura, non ci sta. “Comunica al medico e ad una sua parente l’intenzione di non sottoporsi alle cure dicendo che avrebbe pensato lei al da farsi e si rivolge a Tullio Simoncini, il guaritore (ex medico, radiato e pluricondannato) che dice di curare il cancro con il bicarbonato di sodio. Simoncini la riceve e le dice che, per fare la sua cura, dovrà operarsi nella clinica privata dove lui si appoggia (all’estero) e dopo l’intervento lui avrebbe fatto le sue ‘flebo di bicarbonato’. Pamela accetta. I costi sono altissimi, c’è anche un viaggio da organizzare ma lo fa e così ad agosto del 2011 parte e si opera. L’intervento fatto nella clinica privata è diverso da quello consigliato dall’ospedale, molto meno esteso e senza ricerca del linfonodo sentinella ma lei è contenta, tanto che, a marzo dell’anno successivo, realizza un video di testimonianza nel quale dice di essere guarita. Era tutto negativo, mi sento bene e non ho niente che non va”.

Prosegue Di Grazia: “La rividi qualche anno dopo, nel 2016 in televisione. Stava male, non era guarita per niente e la malattia la stava consumando lentamente. Lei però non aveva nessuna intenzione di fare cure o rivolgersi alla medicina. Pamela parlava con pochi perché le volte che ne aveva discusso era stata criticata da qualche amico e quindi si confidava raramente, anche con la famiglia. Muore l’anno dopo, soffrendo. Ovviamente il video che parla di Pamela viva e guarita è su internet e ci resterà a lungo. Ecco, un altro testimone del successo dei ciarlatani. Che era passata da uno all’altro guaritore, in un drammatico, inutile e deprimente tentativo di sfuggire alla malattia”.

La paura, l’ansia sono cose di tutti. “Anche la ricerca del miracolo e dell’impossibile sono istintivi, figli del terrore – conclude Di Grazia -. Ma dopo lo sbandamento iniziale, quando ci si rende conto che bisogna fare qualcosa, si parli con i medici, si vada in ospedale. Ecco perché, pur comprendendo, insisto. Cosa ha guadagnato, Pamela? Salute? No, non ce l’ha fatta ed è andata via nel modo peggiore. Soldi? Non ne parliamo, ha perso soldi e la dignità di non finire nelle mani di furbastri disposti a tutto. I loro seguaci cadono uno ad uno. Lasciano un’amara scia di illusioni sfruttate solo per soldi. Non affidatevi ai ciarlatani, se c’è una speranza è la medicina. Non gonfiate il conto in banca di furbi e disonesti. Fatelo per voi”.

Redazione Nurse Times

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