Gli anziani ospiti della struttura sono isolati da un mese. Chiesto l’intervento di personale militare per far fronte alla carenza di sanitari.
Nella casa di riposo di Cupramontana (Ancona) la carenza di infermieri ha reso particolarmente critica la già grave situazione generata dal coronavirus e testimoniata da 39 contagi e sei decessi. Talmente critica da indurre la struttura a richiedere più volte l’intervento di personale militare.
In pratica, tutto il personale sanitario è positivo o in quarantena, e un soilo infermiere è rimasto in servizio. I famigliari degli ospiti, molto preoccupati, lamentano: “I nostri anziani sono isolati ormai da un mese nelle loro stanze e sono provatissimi dal punto di vista psicologico. I medici di medicina generale non entrano più in struttura”.
L’assessore comunale alla Sanità, Alessandro Luzi, spiega così la situazione: “La casa di riposo è in mano al personale Usca è c’è un medico di medicina generale che ha dato la sua disponibilità a visitare i pazienti. C’è un forte problema legato al personale, ma le ultimissime notizie dicono che l’Asur dovrebbe inviare un infermiere. Presto anche altro personale che è in quarantena dovrebbe rientrare. Abbiamo chiesto più volte personale militare, arrivato in altre case di riposo della provincia, ma non sarebbe disponibile. Purtroppo a Cupramontana la situazione dei contagi è preoccupante”.
Intanto cinque militari dell’aeronautica sono arrivati da qualche giorno al Collegio Pergolesi, residenza per anziani di Jesi (Ancona), dove è scoppiato un focolaio che ha causato sette decessi. Calano, invece, i positivi alla casa di riposo di Morro d’Alba, sempre nell’Anconetano. “C’è un netto miglioramento – spiegano dal Comune –, con gli ospiti che da domenicxa hanno finalmente ripreso la vita comunitaria dopo aver trascorso questi giorni nella propria stanza”.
Redazione Nurse Times
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