Rilanciamo un articolo di Cremaonline sul reparto di Ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Maggiore.
“Il Covid non ha cambiato il senso del mio lavoro. Ho a che fare tutti i giorni con la nascita. Il nostro è un reparto fortunato”. Parola di Loredana Mascheroni, ostetrica dell’Ospedale Maggiore di Crema, che aggiunge: “Le donne oggi hanno più paura. Temono per la salute del bambino e temono di vivere in solitudine un periodo così importante della loro vita. Cerchiamo di farle sentire il più possibile a casa, offrendo loro un ambiente familiare”.
Intervistata da Cremaonline, Loredana spiega: “Accudiamo le future mamme lungo tutto il periodo della gravidanza. Ciò che il Covid si è portato via è la vicinanza dei parenti. Garantiamo la presenza del marito, del compagno o di chi accompagna la donna durante il travaglio, il parto e nei momenti immediatamente successivi”. Poi, però, il distacco è obbligatorio.“I percorsi che proponiamo, unitamente a frequenti tamponi alle gestanti a termine, servono a garantire l’assoluta sicurezza”. Su questo le mamme possono stare tranquille: “Nell’ultimo periodo abbiamo avuto un incremento dei parti a domicilio, perché le mamme avevano paura di presentarsi in ospedale. I percorsi sono sicuri e siamo pronti ad accogliere tutte”.
Sempre con Cremaonline parla Vincenzo Siliprandi, primario di Ginecologia e ostetricia del Maggiore: “Non abbiamo mai abbassato la guardia. Nemmeno quando, in estate, la situazione pareva essere migliorata”. Sono previsti percorsi distinti per le pazienti Covid positive e quelle negative, anche se, ad oggi, “per disposizione regionale, se sussistono le condizioni, la gestante positiva deve essere trasferita in una delle dodici strutture hub”. E quando ciò non è possibile? “Siamo preparati ad accogliere la paziente Covid positiva. Disponiamo di una zona isolata del reparto, ad oggi inutilizzata”. Novità di questi ultimi giorni è la creazione di uno spazio in reparto dedicato alle pazienti chirurgiche Covid positive.
Al Maggiore sono ancora garantiti, in presenza e in assoluta sicurezza, i corsi pre-parto: “In una situazione di questo tipo – dice Siliprandi – le donne si trovano a vivere una gravidanza isolate. Il corso pre-parto diventa l’unica occasione di socialità e confronto, ed è spesso teatro di belle amicizie, che resistono nel tempo. Dunque sì, ad oggi viene fatto in presenza e sarà così fino a quando sarà permesso. È fondamentale che le donne possano trovare dei riferimenti in reparto. Vista la situazione, hanno una paura folle per il bambino. Non sentirsi sole, capire che le preoccupazioni sono condivise può aiutarle a vivere meglio uno dei periodi più importanti della loro vita”.
Siliprandi si sofferma infine sul calo delle nascite: “Gli studi effettuati dimostrano che non vi è possibilità di trasmissione del virus dalla mamma al bambino. Anche qualora questa si verificasse, non ci sarebbero gravi conseguenze sul neonato. Il calo delle nascite si è rilevato a livello nazionale. Anche a Crema siamo in linea: si aggira intorno al 10%, tenendo presente che da marzo a maggio abbiamo avuto un tasso di pazienti straniere tendente allo zero. In condizioni normali, il 25%-30% delle gestanti sono di origine straniera”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Cremaonline
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