In un periodo compreso tra il 2020 e il 2023 il personale (infermieri, tecnici, commessi e operatori socio-sanitari) dell’Azienda ospedaliera di Cosenza avrebbe indebitamente ricevuto somme di denaro per straordinari mai effettuati. Stipendi gonfiati, insomma, e liquidati dalla struttura sanitaria in forza di dati fittizi inseriti nel sistema contabile.
La conferma arriverebbe da Giuseppe Ippolito, 64 anni, assistente tecnico, che ha reso confessione al pm Antonio Tridico sui compensi da lui percepiti in misura diversa, a seconda dell’ingiusto beneficio economico fatto ricevere ai dipendenti. Un’inchiesta durata diversi mesi, quella condotta dalla Procura di Cosenza, che ha portato al sequesto di soldi su conti correnti e, dopo una serie di interrogatori, si è formalmente chiusa con dieci avvisi di iscrizione nel registro degli indagati.
Tra questi figura l’attuale vicepresidente del Consiglio comunale di Cosenza, Vincenzo Sacco, 60 anni, accusato di truffa, che in veste di operatore tecnico dell’Azienda ospedaliera avrebbe ricevuto 40.120 euro per ore di straordinario in reperibilità non risultanti dalle timbrature e non spettanti all’ufficio in cui prestava servizio. L’esponente politico respinge tuttavia le accuse e contesta le dichiarazioni rese da Ippolito al magistrato inquirente.
Redazione Nurse Times
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