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Coronavirus, Trump taglia i fondi all’Oms: dure reazioni da tutto il mondo.

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Coronavirus, Trump taglia i fondi all'Oms: dure reazioni da tutto il mondo.
President Donald Trump speaks during a meeting with people that have recovered from COVID-19, in the Cabinet Room of the White House, Tuesday, April 14, 2020, in Washington. (AP Photo/Evan Vucci)
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E’ bufera dopo la decisione di sospendere i finanziamenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità, accusata dal presidente americano di aver “portato avanti la disinformazione della Cina riguardo all’epidemia”.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sospenderà i fondi all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), accusandola di aver “portato avanti la disinformazione della Cina riguardo al coronavirus”. L’Oms, fondata nel 1948, è l’agenzia Onu responsabile per la salute globale. Ha 194 Paesi membri che garantiscono una quota di iscrizione (in base a popolazione e ricchezza), ma la gran parte del suo bilancio viene da contributi volontari. Gli Usa sono il primo Paese contributore con 400 milioni di dollari (il 15% del budget) nel 2018-2019. Il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha espresso “rammarico” per la decisione: “gli Usa sono stati un amico di lunga data e generoso dell’Oms, e speriamo che continuerà ad esere così”, ha detto.

Trump accusa l’organizzazione di aver “coperto” i ritardi e le inefficienze cinesi nella diffusione del Covid-19 nel mondo, e di eccessiva vicinanza alla Cina, secondo contributore dell’Oms che l’anno scorso ha contribuito in tutto con 86 milioni di dollari al bilancio.

Sarà valida per un periodo tra i 60 ed i 90 giorni. Fino a quando Washington non studierà il modo in cui l’organizzazione ha reagito alla pandemia di Covid-19. Non è ancora chiaro se gli Stati Uniti fisseranno condizioni per la ripresa dei versamenti all’organizzazione internazionale concentrata nella lotta alla pandemia. Gli Stati Uniti sono il principale donatore globale all’Oms, che ha sede a Ginevra, avendo contribuito con oltre 400 milioni di dollari nel 2019, circa il 15% del suo budget.

“Non siamo stati trattati in modo giusto”, ha detto nella conferenza stampa alla Casa Bianca la notte scorsa, Trump che addossa all’Oms la responsabilità di aver sottostimato la portata dell’epidemia all’inizio e l’accusa di cattiva gestione e di un approccio filo-cinese all’emergenza coronavirus.

Secondo Walter Ricciardi, membro dell’executive board dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e presidente dell’Istituto superiore di sanità, la scelta di Trump rischia di compromettere il funzionamento dell’unica organizzazione in grado, oggi, di affrontare e coordinare la lotta alla pandemia. “Non abbiamo un piano B. L’Oms si è mossa con tempismo e lo ha fatto seguendo l’evidenza scientifica. Certo, ci siamo trovati di fronte a un virus nuovo che non conoscevamo, ma le conoscenze si creano man mano. Come sta accadendo”, spiega. La decisione di Trump non è stata annunciata in privato, ma lanciata come uno slogan e le reazioni sono arrivate da ogni parte del mondo.

“In futuro dobbiamo fare aggiustamenti, certo, ma quello che accade e come l’Oms si sta muovendo è sotto gli occhi di tutti. Un eventuale taglio ai fondi comprometterebbe una situazione già difficile. I contributi all’Oms sono obbligatori e volontari, gli Stati Uniti sono al primo posto, ma bisogna considerare che molti Paesi non li pagano, quindi c’è già una fortissima crisi. Con un ulteriore taglio si rischia di fermare un’organizzazione fondamentale”.

“L’Amministrazione Trump sta cercando di colmare gli errori commessi nella loro prima fase, fortunatamente è stato richiamato l’immunologo Anthony Fauci, lui ha fatto molto per riportare gli Stati Uniti nella direzione giusta”. Per quanto riguarda la comunicazione interna dei membri dell’Oms che si occupano di gestire numeri e dare risposte “la nostra comunicazione è ottima, ci sentiamo costantemente, l’accordo dal punto scientifico è totale, anche con i collegi americani”. Ma sarà una ripresa lenta. “Non è il momento di tagliare i fondi, ma nessuno può fermare uno Stato membro se decide di farlo”, conclude. Oggi non tagliare e domani investire, questo sarebbe il percorso ottimale: “L’abbiamo capito che togliere i soldi alla Sanità non serve, o no?”.

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi è intervenuto da Ginevra sulla decisione americana, dicendosi dispiaciuto della sospensione. “Gli Usa sono stati un amico di lunga data, e generoso, per l’Oms, e speriamo che continueranno ad esserlo. Ci dispiace per la decisione del presidente degli Stati Uniti che ha ordinato la sospensione dei finanziamenti”. L’Organizzazione deve “ancora valutare l’impatto della decisione” annunciata da Trump, ha spiegato Tedros, sottolineando che dopo una valutazione farà un annuncio ad hoc.

Pekka Haavisto, il ministro degli Esteri finlandese, ha annunciato che la Finlandia aumenterà il suo sostegno e i finanziamenti per l’Organizzazione mondiale della Sanità, in risposta alla decisione americana.

La decisione degli Stati Uniti è un segno dell’approccio egoistico di Washington nella lotta comune al virus, ha dichiarato alla Tass il vice ministro degli Esteri russo Sergej Rjabkov. “Consideriamo molto allarmante la dichiarazione di Washington di ieri sulla sospensione dei finanziamenti all’Oms”, ha detto. “Questo è il segno di un approccio egoista delle autorità statunitensi a ciò che sta accadendo nel mondo nel pieno della pandemia”.

Ha rincarato la dose la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova: “I politici americani cercano sempre di trovare un colpevole. Per quanto riguarda la pandemia, si tratta della Cina e dell’Oms. Per quanto riguarda la sconfitta di Clinton, è la Russia. E lo è Putin in persona per quanto riguarda i problemi della medicina americana. L’importante è trovare una mitica ‘provettà e presentarla al mondo come prova della colpa altrui e della propria impeccabilità”, ha detto mercoledì a Interfax Zakharova.

Bill Gates (che attraverso la sua fondazione contribuisce con il 9% al bilancio dell’Oms) si è schierato contro la decisione del presidente Usa: “Interrompere il finanziamento all’Oms durante una crisi sanitaria mondiale è pericoloso proprio come sembra”, ha scritto su Twitter il fondatore di Microsoft. “Il loro lavoro sta rallentando la diffusione del Covid-19 e se il loro lavoro si interrompe nessun’altra organizzazione potrà rimpiazzarli. Il mondo ha bisogno dell’Oms come non mai”.

Gates, che ha sempre sottolineato come abbiamo disperatamente bisogno di una strategia globale, continua a ripetere che servono “7,4 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, e solo per le campagne vaccinali in corso. Per l’accesso di tutti al vaccino Covid-19 saranno necessarie altre risorse. Questi costi possono sembrare esorbitanti in un momento che vede la paralisi economica di interi Paesi. Ma non è nulla in confronto a una vaccinazione errata o inefficace, o a una nuova e più lunga ondata di contagi”.

Ora “non è il momento” di ridurre le risorse per l’Organizzazione mondiale per la Sanità ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha replicato all’annuncio sottolineando che ci troviamo a fronteggiare una crisi “senza precedenti che richiede una risposta senza precedenti”. “Ovviamente, in queste condizioni, è possibile che gli stessi fatti abbiamo letture diverse da diverse entità – prosegue la dichiarazione – quando finalmente avremo voltato la pagina di questa epidemia, ci sarà il tempo per guardarsi indietro e capire come questa malattia sia emersa e come abbia diffuso la sua devastazione così velocemente in tutto il mondo e come tutti hanno reagito alla crisi”.

Gli Stati Uniti sono il principale donatore globale all’OMS con sede a Ginevra, contribuendo con oltre 400 milioni di dollari nel 2019, circa il 15% del suo budget.

La Cina ha esortato gli Stati Uniti ad adempiere ai propri obblighi nei confronti dell’Oms. Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha affermato che la pandemia di coronavirus, che ha contagiato quasi 2 milioni di persone in tutto il mondo, è in una fase critica e che la decisione degli Stati Uniti influenzerà tutti i Paesi.

“Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di sospendere i finanziamenti all’Organizzazione mondiale della sanità. Non c’è ragione che giustifichi questa mossa, in un momento in cui gli sforzi” dell’organizzazione “sono necessari più di sempre, per contribuire a contenere e mitigare la pandemia da coronavirus” ha scritto l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, sul suo profilo Twitter.

“Attribuire la colpa non aiuta. Il virus non conosce confini”, ha detto Heiko Maas su Twitter mercoledì. “Dobbiamo lavorare a stretto contatto con #COVID19. Uno dei migliori investimenti è rafforzare @UN, in particolare @WHO sottofinanziato, ad esempio per sviluppare e distribuire test e vaccini”. Anche Angela Merkel è intervenuta: “La cancelliera ritiene che il finanziamento dell’Oms abbia una grande rilevanza”, ha detto il suo portavoce, Steffen Seibert. “E’ importante finanziare l’organizzazione in modo adeguato”, ha aggiunto.

“La mossa di Trump trasmette il messaggio sbagliato nel mezzo di una pandemia”, ha dichiarato la dott.ssa Amesh Adalja, esperta in malattie infettive e studiosa senior. Adalja ha affermato che l’Oms commette errori, come ha fatto nel ritardare la risposta allo scoppio dell’Ebola nel 2013 e 2014 in Africa occidentale. Ha detto che potrebbero essere necessarie riforme, ma che il lavoro deve aver luogo dopo che la pandemia è passata. “Non è nel mezzo di una pandemia che si fa questo tipo di cose”, ha detto. Adalja ha detto che l’Oms raccoglie informazioni su dove il virus è attivo in ogni contea del mondo, cosa necessaria agli Stati Uniti per prendere le decisioni su quando aprire i confini.

La dottoressa Patrice Harris dell’associazione nazionale medici americani, lo ha definito “un passo pericoloso nella direzione sbagliata che non faciliterà la sconfitta di Covid-19” e ha invitato Trump a riconsiderare la sua decisione.

“Questo non è altro che un tentativo trasparente del presidente Trump di distrarre dall’incapacità della sua amministrazione di preparare la nostra nazione ad affrntare un’emergenza di tale portata”, ha affermato la presidente Leslie Dach, già coordinattrice globale dell’Ebola per il Dipartimento degli Stati Uniti dei servizi sanitari e umani. “A dire il vero, l’Organizzazione Mondiale della Sanità non è impeccabile, ma è assolutamente irresponsabile tagliare i suoi finanziamenti al culmine di una pandemia globale. Questa mossa renderà senza dubbio gli americani meno sicuri”. Protect Our Care è un’organizzazione statunitense che lavora per garantire una copertura economica per tutti gli americani.

“In un momento come questo, quando dobbiamo condividere le informazioni e dobbiamo avere consigli su cui fare affidamento, l’Oms ha fornito tutto questo. Continueremo a sostenerli e continueremo a fornire i nostri contributi”, ha detto.

Morrison ha dichiarato di essere solidale con le critiche di Trump all’Oms, in particolare quando sostiene la riapertura dei mercati cinesi di Wuhan da dove è partita la pandemia.”Detto questo, l’Oms, anche come organizzazione, svolge molte attività importanti anche qui nella nostra regione nel Pacifico e lavoriamo a stretto contatto con loro”, ha detto Morrison. “Non butteremo via il bambino con l’acqua del bagno qui, ma non possono nemmeno considerarsi immuni alle critiche che servono a fare le cose meglio”.

“Il mondo sta imparando ciò che l’Iran sa e vive da sempre: il bullismo, la minaccia e le chiacchiere del governo degli Stati Uniti non sono solo tossiche: uccidono le persone. Così come la “massima pressione” contro l’Iran, il vergognoso affondo all’Oms in mezzo a una pandemia, è un’infamia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, in un tweet.

Redazione Nurse Times

Fonte: la Repubblica

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