Secondo gli ultimi studi, diversi pazienti hanno avuto un’infiammazione del sistema nervoso centrale, 10 hanno contratto una malattia del cervello con delirio o psicosi, 8 hanno avuto ictus e altri 8 problemi ai nervi periferici. Il Covid-19 potrebbe provocare danni al cervello nella forma più grave, innanzitutto, ma pure in quella moderata .
Le indicazioni di un coinvolgimento patologico del cervello arrivano da varie fonti e sono state indagate dal magazine della Fondazione Umberto Veronesi.
All’Università di Goteborg (Svezia), sintomi clinici e neurofisiologici a livello cerebrale sono stati riscontrati in vari pazienti ricoverati in ospedale. Non si tratta, a quanto pare, di molti casi ma, comunque, di un numero sufficiente a creare un certo allarme.
Nell’indagine gli studiosi hanno preso campioni di sangue da 47 persone ricoverate in ospedale per il Covid in forma leggera, moderata e grave e le hanno analizzate con mezzi sofisticati alla ricerca di biomarker. Paragonando, poi, i risultati con i dati raccolti da 33 persone non infette.
Il loro lavoro è stato pubblicato sulla rivista Neurology, da cui si evince che pure in casi moderati uno dei biomarker risulta aumentato. Si tratta del Gfap (proteina acida fibrillare gliale), che è di norma presente negli astrociti, cellule gliali a forma di stella che fanno da supporto ai neuroni. Ma viene rilevato anche nel sangue, se le cellule sono danneggiate o in uno stato di «iperattivazione».
L’altro biomarker in questione è il Nfl (proteina della catena leggera del neurofilamento), anch’esso riscontrabile nel sangue se la cellula che lo contiene è danneggiata. Alte concentrazioni di Nfl sono state trovate nella maggior parte dei malati di Covid che hanno avuto bisogno della ventilazione artificiale.
Danni al cervello: infiammazione cerebrale e il delirio fino all’ictus
Uno studio, invece, effettuato in Gran Bretagna da un team di neurologi e pubblicato sulla rivista Brain, ha messo in luce complicazioni che vanno dall’infiammazione cerebrale e il delirio fino all’ictus. In alcuni casi il problema neurologico era il primo e principale sintomo del paziente.
I casi esaminati dagli scienziati britannici hanno rivelato un aumento di una condizione pericolosa per la vita chiamata encefalomielite acuta disseminata (Adem), emersa durante la prima ondata di contagi nel Paese. I casi sono aumentati tra aprile e maggio, e una donna di 59 anni è morta per la complicazione.
Lo studio conferma quanto i medici avevano già scoperto. I sintomi provocati da coronavirus non interessano solo il sistema respiratorio. Invece, creerebbero anche danni al cervello.
Secondo gli ultimi studi, diversi pazienti hanno avuto un’infiammazione del sistema nervoso centrale. 10 hanno contratto una malattia del cervello con delirio o psicosi. 8 hanno avuto ictus. Altri 8 problemi ai nervi periferici, per lo più diagnosticati come sindrome di Guillain-Barré, una reazione immunitaria che attacca i nervi e provoca paralisi e che nel 5% dei casi è mortale.
Giunge dalla Northwestern University (Stati Uniti), invece, una revisione dei sintomi neurologici legati al Covid-19. Da qui si evincerebbe che questi possono precedere gli altri sintomi: tosse, febbre, mal di testa, difficoltà a concentrarsi, vertigini, disturbi dell’olfatto e del gusto, convulsioni, ictus, debolezza e dolori muscolari. Pubblicata sugli Annals of Neurology, la ricerca lancia questo allarme: il coronavirus minaccia l’intero sistema nervoso.
Fontni italiane: www.fondazioneveronesi.it, www.money.it
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