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Coronavirus, Arcuri fiducioso: “Prime vaccinazioni in Italia a fine gennaio”

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Coronavirus, Arcuri fiducioso: "Prime vaccinazioni in Italia a fine gennaio"
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Il commissario per l’emergenza Covid esprime moderato ottimismo e auspica che siano vaccinati anche i migranti.

“I migranti hanno diritti uguali a quelli dei cittadini italiani, compreso quello alla salute e ad essere vaccinati”. Parola del commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri (foto), secondo il quale “sarebbe molto importante che tutte le persone che attraversano non clandestinamentele le nostre strade, potessero esserre sottoposte alla vaccinazione”.

Arcuri fa professione di (moderato) ottimismo: “Sarà un Natale di responsabilità, sacrificio e di speranza, perché un po’ di luce in fondo al tunnel si comincia a vedere. Entro settembre 2021 avremo la possibilità di vaccinare tutti gli italiani, posto che Ema e Aifa approvino tutti i sei vaccini oggi arrivati nella fase finale delle sperimentazione. Confido che in Italia le prime vaccinazioni inizino nell’ultima parte di gennaio”.

E ancora: “Sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid perché non ne è immune. Per chi lo ha avuto il periodo di immunità si conlcuderà, e quindi sarà ragionevole che siano vaccinati anche loro. Ma non saranno i primi e neppure i secondi. C’è una sola ragione per la quale questo piano vaccinale può andare male: che gli enti preposti non autorizzino una quantità di imprese sufficiente a mettere tutta la popolazione del mondo che lo vorrà nelle condizioni di essere vaccinata. Se ci saranno i vaccini, faremo in modo che tutti gli italiani possano vaccinarsi nei tempi e nei modi che saranno consentiti”.

Inoltre: “I primi 300 punti di distribuzione per il vaccino Pfizer saranno presidi ospedalieri. Realizzeremo una grande campagna identitaria per il piano di vaccinazioni. I luoghi nei quali gli italiani devono andare a vaccinarsi saranno esterni, evocativi e daranno il senso di come tutti stiamo uscendo da una grande tragedia. Si sta lavorando a un sistema informativo molto evoluto, che garantirà la tracciabilità dei vaccini. Stiamo anche per lanciare una chiamata per 20mila italiani professionalizzati, tra infermieri e medici, che possano aiutarci nella campagna di vaccinazione”.

Così, invece, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), Agostino Miozzo: “L’obbligo vaccinale prevede una norma di legge primaria. E’ un percorso che va fatto attraverso il Parlamento. Se dovesse esserci l’obbligo, potrebbe esserci per categorie ad alto rischio, come i sanitari. Per gli altri, come un semplice pensionato, vale più il convincimento che l’obbligo. Personalmente, per le vaccinazioni sono per un’idea un po’ più rigida”.

Redazione Nurse Times

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