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Contratto: nulla di fatto all’Aran. De Palma “Non accettiamo condizioni contrattuali al ribasso”

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Nursing Up: “Il 26 febbraio sciopero nazionale degli infermieri e del personale di comparto”
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Nursing Up: Incontro sul contratto all’Aran, una pantomima

Roma, 12 feb. – Si è concluso con un niente di fatto l’incontro all’Aran per discutere sul rinnovo del Ccnl del comparto Sanità: a nulla sono servite le quattro ore di confronto tra le parti.

Lo rende noto il sindacato degli infermieri Nursing Up, ha proclamato lo sciopero nazionale per il 23 febbraio insieme al sindacato Nursind, chiamando a raccolta da tutta Italia i professionisti sanitari con una grande manifestazione in forma statica a Roma, in piazza Santi Apostoli.

“Trovo scandaloso che ci vengono riproposte le stesse indennità che sono ferme da vent’anni, senza le differenziazioni che tengano conto dell’alta professionalità degli infermieri italiani – denuncia il presidente Nursing Up Antonio De Palmavogliono un rinnovo contrattuale a costo zero”.

Durante la riunione di oggi sono state consegnate alle sigle sindacali convenute un paio di stralci della bozza contrattuale che trattano delle indennità giornaliere degli infermieri con importi identici a quelli dell’ultimo contratto (cioè 2 euro e 74 centesimi lordi per ogni ora di servizio notturno dalle ore 22 alle ore 6), senza alcun accenno alle risorse integrative.

“Non siamo disponibili ad accettare condizioni contrattuali al ribasso – afferma De Palma – e oltretutto contestiamo il metodo: non è possibile prendere visione di pezzi di contratto ed esprimere un parere seduta stante. Hanno anche il coraggio di chiamarla trattativa, quando riteniamo con tutta evidenza che sia una modalità che, di fatto, vessa il confronto”.

“Siamo arrivati al ridicolo: abbiamo lavorato dopo ogni incontro su una serie di proposte alle quali nessuno ha ancora risposto. Risponderanno alla fine della contrattazione? E perché, se si tratta di un confronto? E ancora: le risorse che chiediamo ci sono o no?”.

“Questo modo di procedere – conclude – ci sembra una presa in giro dei lavoratori che aspettano da vent’anni delle risposte”.

 

Randolfi Massimo

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