Il contratto del comparto sanità firmato il 23 febbraio alle ore 13,45 da CGIL CISL UIL e FSI mentre gli infermieri erano in protesta in piazza degli Apostoli a Roma sancisce la frattura tra lavoratori e rappresentanti sindacali
Una decisione quella dei confederali che allarga ancora di più la distanza tra la base che a gran voce si opponeva alla firma e i dirigenti sindacali di CGIL CISL UIL e FSI che contrariamente alle istanze che arrivavano dalla piazza hanno deciso ugualmente di firmare!
Un contratto che mancava da 9 anni, tradite tutte le aspettative che i lavoratori riponevano.
In questa ipotesi di contratto arriva il riconoscimento del tempo di vestizione.
Abbiamo raggiunto Laura Rita Santoro, dirigente regionale del Nursing Up del Lazio.
Nell’ipotesi di contratto, al “titolo IV – rapporto di lavoro”, Capo I, art. 27 “orario di lavoro”, il punto 12 recita così: “Nelle unità operative che garantiscono la continuità assistenziale sulle 24 ore, ove sia necessario un passaggio di consegne, agli operatori sanitari sono riconosciuti fino ad un massimo di 15 minuti complessivi tra vestizione, svestizione e passaggi di consegne, purché risultanti dalle timbrature effettuate, fatti salvi gli accordi di miglior favore in essere”.
“Sto leggendo il contratto, la cui pre – intesa è stata firmata oggi, e le modifiche apportate rispetto al precedente, questa è la parte, al momento più spassosa” chiosa la Santoro.
“Nelle unità operative che garantiscono la continuità assistenziale, sulle 24 ore, ove sia necessario un passaggio di consegne (come se fosse facoltativo), agli operatori sanitari sono riconosciuti fino ad un massimo di 15 minuti “complessivi” tra “vestizione, svestizione e passaggi di consegne”.
“Ora io immaginavo consegne fatte con musiche comiche, accelerate, dove gli infermieri, sono in mutande! Questa è l’epoca in cui i ben pensanti, coloro che studiano, ambirebbero a consegne al letto del paziente. Le consegne, non sono un proforma o un fattore marginale. Inoltre, in molti ospedali – continua la Santoro – si pretende spogliatoi, per il personale, anche infermieristico, centralizzati. Quindi, riassumendo, il personale, spesso carenti, in 15 minuti, deve fare le consegne, anche di 30 pazienti, andare agli spogliatoi e cambiarsi. Ma questo è uno degli aspetti che sto leggendo. Questo è quello, che benché tragico, fa più ridere!”
“E’ chiaro che è scritto da chi non esercita la professione d’infermiere” conclude il dirigente del Nursing Up.
In allegato l’ipotesi di contratto.
Redazione NurseTimes
Ipotesi di contratto 2016 – 18
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