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SHC: “Cgil, Cisl, Uil e Fsi hanno tradito la fiducia di chi sperava in un contratto dignitoso”

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SHC: "Cgil, Cisl, Uil e Fsi hanno tradito la fiducia di chi sperava in un contratto dignitoso
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Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindacato professionale Human Caring Sanità.

Il 23 febbraio, dopo 30 ore di contrattazione, è stato siglato il contratto della sanità 2016/2018. Un contratto per fini elettorali a nove giorni dal voto, con scadenza nel 2018. Un contratto che riguadagna un tavolo di contrattazione, ma che non soddisfa nessuno a livello economico e normativo, mettendo in gioco la contrattazione aziendale e ponendo una sfida nel nuovo contratto.

Cgil, Cisl, Uil e Fsi hanno tradito le aspettative di molti lavoratori che speravano in un contratto dignitoso. Giorni addietro hanno disconosciuto la manifestazione indetta da molti lavoratori per il 23 febbraio, non hanno apprezzato la reazione degli oss e tanto meno le migliaia di mail ricevute, rispondendo con parole dure. Parole in alcuni casi offensive per chi ha deciso di alzare la testa, dimostrando di non essere più il sindacato per cui erano nati 100 anni fa.

Questo è un contratto che ha fatto perdere a molti lavoratori la possibilità di un cambiamento, ignorando anche le richieste di molti oss affinché fosse applicata l’area sociosanitaria, con una miseria di 2 euro d’indennità giornaliera senza passaggio di fascia.  Per l’area socio sanitaria è tutto rimandato al tavolo paritetico.

Sarebbe stata storia se non avessero firmato questo contratto. Sarebbe stata storia se, per una volta, avessero ascoltato la base invece di applicare il loro corporativismo. Avrebbero conquistato fiducia e dignità. Invece hanno dimostrato di essere il sindacato del Governo. Hanno dimostrato che si trovano sul campo da golf per contendersi una coppa per il primo premio: la malattia di questo Paese.

Molti lavoratori, il 23 febbraio, erano in piazza sotto la pioggia per dire no a questo contratto. Il nostro sindacato, insieme alla federazione Migep, ha manifestato in piazza portandosi fin sotto l’Aran. Grazie, cari sindacati, ma i lavoratori non ci stanno alle vostre linee. La battaglia per i prossimi rinnovi dovrà essere cambiata. La base deve essere ascoltata, a qualsiasi sigla appartenga. Deve incidere sui principi, e dovranno cambiare le modalità di contrattazione, con regole chiare e trasparenti.

Oggi i sindacati gioiscono, affermando che è una giornata storica dopo 9 anni di assenza contrattuale. Noi affermiamo che si sono venduti per 85 euro lordi mensili, accettando la proposta del ministro Madia e del Governo Gentiloni. Lo ribadiamo: questo è un contratto elettorale. Un contratto con norme scomode e inaccettabili, completamente disgustoso. È un golpe alla dignità dei lavoratori, uno scandalo poiché non restituisce la dignità professionale che il ministro Lorenzin afferma.

Ora dovremo accontentarci di un contratto che non porta nulla di buono e attendere chissà quanti anni. I nodi restano. E restano deluse molte categorie, specie quelle più deboli e sempre ignorate, anche dal ministro Lorenzin (infermieri generici, puericultrici, oss).

Questo è un pre-accordo politico peggiorativo rispetto all’attuale situazione. Appesantisce le disposizioni sulla pronta disponibilità, allarga il lavoro straordinario, prevede l’uso di fondi contrattuali per sovraccaricare chi è sotto organico, senza assunzioni. È un contratto che toglie i diritti conquistati in anni di lotta, attraverso norme restrittive e con aumenti non dignitosi.

È finita la comicità, ma non finisce per molti lavoratori che hanno un mutuo, una famiglia da mantenere, turni massacranti, riposi saltati, una dignità professionale sempre messa in discussione, nessun riconoscimento di nessun genere, responsabilità, orario di lavoro non rispettato, mancanza di rispetto sulla legge 81. Si lotterà per non essere gli ultimi. Si lotterà per se stessi, convincendosi che stare a fianco di un paziente è bello, ma questo gioco politico porta a far crollare tutto. Porta malessere, e porta a non credere più in nessuno. Tantomeno nei sindacati, che continuano a tradire le aspettative dei lavoratori.

È necessario riconoscere la posizione dell’operatore sociosanitario nella sua professione attraverso una formazione omogenea su tutto il territorio nazionale e riconoscere quelle figure che hanno fatto storia nella sanità. I lavoratori non sono rimasti soli. Il sindacato Human Caring, insieme alla federazione Migep, si sta organizzando per restituire la dignità mancata. Ci vorrà del tempo, ma questo farà crescere la voglia di contare, iniziando dalle RSU.

Sono riusciti a rubare la speranza a giovani e meno giovani, e questo é  imperdonabile. Restiamo in attesa dei risvolti di questo contratto per ciò che riguarda le professioni penalizzate nella loro complessità e nelle loro funzioni, mai rispettate. Noi non ci arrendiamo. Iniziamo a ragionare sulla stesura del nuovo contratto, quello per il triennio 2019/2021.

Angelo Minghetti – Segreteria nazionale SHC

 

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