I NUOVI COMPARTI E AREE DI CONTRATTAZIONE
Dopo 17 ore di trattative tra ARAN e Sindacati si è trovato l’accordo che riduce da 12 a 4 i comparti di contrattazione con un ipotesi di contratto collettivo quadro per il triennio di rappresentanza 2016-2018.
Quindi, le novità sostanziali sono la definizione di 4 comparti per aree omogenee:
- Le Funzioni locali
- Le Funzioni centrali
- Istruzione e Ricerca
- Sanità
A loro volta anche le aree dirigenziali avranno la stessa suddivisone dei comparti generali ed in particolare nell’area dirigenziale Sanità, che resta autonoma anche nella parte generalista, rientrano la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria delle amministrazioni del comparto Sanità, compresi i dirigenti delle professioni sanitarie (art. 6 legge 10 agosto 2000, n. 251). La dirigenza sanitaria non comprenderà però i dirigenti amministrativi, tecnici e professionali che confluiranno nell’area Funzioni locali.
In generale questo accordo quadro sancisce un passo in avanti nella gestione della rappresentatività diminuendo si le aeree ma comunque rendendole omogenee a differenza del minestrone amministrativo che la riforma Brunetta voleva intendere e prevedere.
Ma ci sono delle considerazioni da fare. C’è un fatto di democrazia sindacale che viene affrontato (nelle aree Funzioni centrali e Istruzione e Ricerca) laddove aumentando la platea di lavoratori per comparto potrebbero venir meno sia i numeri (voti e deleghe) sia la funzione rappresentativa nelle RSU da parte delle organizzazioni sindacali più piccole: ma su questo l’accordo definisce dei pesi e contrappesi democratici che permetteranno, – il tempo e le forme lo diranno – attraverso procedimenti burocratici definibili con l’ARAN, fusioni o affiliazioni sindacali tra organizzazioni che formeranno nuove aggregazioni associative capaci di essere rappresentative per i lavoratori.
È chiaro, che questa ridefinizione dei comparti serviva a semplificare la macchina amministrativo-contrattuale ma va dato atto alle organizzazioni sindacali di aver teso la mano verso il governo affinchè questa semplificazione potesse divenire realtà ma che poteva allo stesso tempo porre degli obiettivi.
Obiettivi con in cima il rinnovo contrattuale oramai bloccato da sei anni, la valorizzazione della Pubblica amministrazione e del servizio pubblico con la rivalutazione delle contrattazioni collettive nazionali e decentrate non solo in senso economico-normativo ma anche nelle decisioni per le riorganizzazioni del lavoro e dei servizi.
In ambito sanitario, al di là delle dirigenze delle professioni sanitarie che meriterebbero altro approfondimento ed altro impegno sindacale e collegiale, sarebbe auspicabile finalmente proprio in virtù della ratio settoriale dei comparti di integrare i contratti dei settori pubblici con il mondo privato: questo si che sarebbe un ammodernamento sindacale che i lavoratori ed il nostro mondo sanitario necessiterebbe e meriterebbe.
Nicola Tortora
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