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Congresso nazionale S.i.s. 118: Balzanelli rieletto presidente tra le contestazioni dell’assemblea

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Si è tenuto a Catania il 17° Congresso Nazionale Società Italiana Sistema 118, dal 28 al 30 novembre 2019

Un appuntamento importante per il mondo dell’emergenza urgenza, operatori sanitari a confronto sulle politiche sanitarie da portare avanti.

Ed è proprio sulla linea politica della società scientifica guidata da Mario Balzanelli si è consumata una rottura importante con gli altri soci.

La differenza di Vision del presidente Balzanelli sulla riforma del sistema emergenza urgenza 118 non condivisa dall’assemblea dei soci, viene contestata duramente insieme ad altre fughe in avanti dello stesso presidente non condivise.

Nella prima giornata il presidente Balzanelli viene contestato dai soci anche per il cambio di statuto che prevede la sua rieleggibilità. I soci infatti abbandonano la sala.

Nell’assemblea per il rinnovo delle cariche sociali Sis 118 tenutasi in seconda giornata viene rieletto Balzanelli alla guida del Sis 118, ma si consuma una spaccatura profonda. Una divisione che ridimensiona la società scientifica Sis 118 che non sarà, probabilmente, più rappresentativa di tutte le regioni italiane. I saggi dell’associazione hanno provato a spiegare a Balzanelli che “così facendo si sarebbe spaccata la società”. Lui ha ribadito la sua candidatura ed è stato rieletto, ma la totalità dell’assemblea ha abbandonato la sala.

Gli scissionisti, quasi tutti del nord Italia, si organizzano per fondare un’altra società rappresentativa del mondo dell’emergenza sanitaria.

Già in una nota di qualche giorno fa da parte di alcuni esponenti del S.i.s. 118 avevano contestato la linea portata avanti dal presidente Balzanelli che ne avevano preso le distanze.
La contestazione partita dalla maggior parte dei soci e responsabili dei Servizi 118 italiani, “esasperati” dal fatto che lo stesso Balzanelli porterebbe avanti “posizioni personali” non condivise da molti.
L’accusa al Presidente Balzanelli è “la mancata condivisione della visione societaria e la sua visione per una riforma organica del Sistema dell’Emergenza Urgenza. Quest’ultima è la stessa che Balzanelli ha illustrato il 14 novembre presso il Senato in occasione di uno specifico incontro. La maggioranza del Comitato di presidenza, buona parte del Consiglio direttivo nazionale e ben tre ex presidenti hanno abbandonato l’Assemblea, esasperati dal fatto che Balzanelli porti avanti posizioni personali non condivise da molti soci e responsabili dei Sevizi 118 italiani”.

L’idea di Balzanelli è quella di portare su tutte le ambulanze italiane dedicate all’emergenza urgenza 118 un medico, facendo scomparire le ambulanze infermierizzate. Una posizione giudicata da molti di parte e arroccate su posizioni lobbistiche. Secondo Balzanelli le ambulanze del 118 con medici e infermieri a bordo avrebbero un tasso di mortalità più basso e degli outcome migliori rispetto alle ambulanze con soli infermieri. Peccato che i dati lo smentiscono: sono infatti stati illustrati i dati pugliesi (con la più alta percentuale di ambulanze medicalizzate) e confrontati con quelli dell’Emilia Romagna (ambulanze infermierizzate con la presenza di auto mediche).

Il sistema emergenze urgenza extraospedaliero 118 emiliano da sempre combattuto da alcuni rappresentanti medici, vedi Omceo Bologna, con posizioni sovrapponibili tra la Fnomceo e Sis 118 di Balzanelli (vedi QS Anelli (Fnomceo) e Balzanelli (Sis 118): “No alla demedicalizzazione del 118, no all’obbligo del doppio passaggio telefonico”) ha invece portato a risultati eccellenti.
La cosa che più di tutte non riescono a sopportare i Medici sul SET è probabilmente il fatto che il Ministero della Salute ha da qualche anno classificato le ambulanze in due tipologie: Mezzo di Soccorso di Base (MSB) cioè senza personale sanitario, cioè medico e/o infermieristico a bordo. Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA) cioè con medico e/o infermiere a bordo.

É quella “o” che fa diventare l’ambulanza con solo infermiere a bordo un MSA a non essere digerita. Ho letto da quelle parti difficoltà nel pronunciare MSA quando ci si riferiva ad ambulanze con solo infermiere nei mesi del picco di polemiche per i protocolli infermieristici avanzati. Ho letto di “Mezzi di Soccorso Avanzato di Base” e cose così. Ma non è una semplice guerra sulle definizioni.

Infatti sempre il Ministero della Salute con il DM 70/2015 stabilisce, tra le altre cose, il numero minimo di mezzi e caratteristiche. Stabilisce che deve essere presente un MSA ogni 60.000 abitanti. Capite quindi che la definizione di MSA diventa fondamentale e fanno ritenere fondate le paure di Anelli. Tant’è che quando fa riferimento ai 60.000 abitanti non parla mai di MSA ma di medici. Un medico ogni 60.000 abitanti. Sapendo che non è così.
Tutte queste considerazioni su SIS-118 e FNOMCeO sulla loro sinergia nella diatriba 118 ma hanno fatto comprendere, leggendo bene tra le righe della mozione M5S presentata in Senato, la presenza di due manine. E nello stesso tempo la mancanza di una, quella cioè degli infermieri con FNOPI (Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche).

Redazione Nurse Times

Fonte: www.paolovaccarello.net

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