Concorso infermieri, dopo l’interrogazione del consigliere regionale di Forza Italia Marchetti arriva la replica di Estar
Arrivano subito le dichiarazioni del Direttore Generale di Estar Monica Piovi che chiarisce:
“La sorveglianza è assicurata dalla Commissione di Concorso, assistita da un sorvegliante ogni 35 partecipanti; questi ultimi coordinati da un responsabile ogni 4 sorveglianti ed un supervisore ogni 4 responsabili, tramite una catena di controllo sperimentata oramai in decine di concorsi che hanno visto coinvolti migliaia di partecipanti. Il divieto di uso di qualsiasi dispositivo elettronico è stato comunicato per tutta la durata delle due prove, e controllato durante lo svolgimento delle prove stesse. Ciò non toglie che alcuni degli 8.000 partecipanti abbiano potuto scattare foto al testo della domanda, una volta terminata la prova: questo infatti non inficia lo svolgimento della stessa, non potendo in alcun modo a quel punto incidere sul risultato”.
“L’attenzione al rispetto delle regole – informa la dg di Estar – è testimoniata dall’espulsione di tre partecipanti, colti in palese violazione delle stesse durante lo svolgimento delle prove; anche l’eventuale diffusione di tali immagini non può aver in alcun modo avvantaggiato o danneggiato alcuno, in quanto avvenuta dopo la conclusione delle prove. D’altra parte, anche l’espulsione di un partecipante colto con un cellulare al termine di ciascuna prova sarebbe stata un abuso, essendo il loro uso interdetto e controllato solo durante lo svolgimento della stessa (peraltro, questo, l’unico momento in cui il suo uso poteva in qualche modo aiutare il partecipante). Sono prova di questo le stesse foto allegate al comunicato di Marchetti, tutte relative ai testi delle domande, testi che si vede sono stati abbondantemente annotati dal partecipante che lo ha inviato, testimoniando che la foto è stata scattata al ter mine della prova, dopo che erano stati sigillati i relativi elaborati”.
“Tra l’altro, ma solo come osservazione ulteriore – aggiunge Monica Piovi -, ben diverso è il tempo (e la facilità) necessario per lo scatto di una foto e il tempo necessario per utilizzare un cellulare o altro dispositivo per ottenere o scambiarsi informazioni, tempo che avrebbe reso identificabile il trasgressore. E’ da ricordare che il tempo dato per lo svolgimento delle due prove era, rispettivamente, di 35 e 25 minuti, per la risposta a 30 e 20 domande: tempi che, volutamente, non lasciano possibili spazi vuoti che favorirebbero comportamenti scorretti. Quindi eventi di questo tipo – conclude – non pongono dubbi sull’equità e correttezza di svolgimento delle prove che invece, proprio grazie alla completa tracciabilità ed immodificabilità degli elaborati, assicurano elevati standard di trasparenza”.
Insomma una situazione che sembra essere chiarita una volta per tutte e che allontanerebbe il rischio di annullamento del concorso.
Redazione Nurse Times
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