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Commissione esaminatrice concorso Oss presieduta da un medico, un salto all’indietro di 20 anni

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Il concorso indetto presso l’ASST Spedali Civili di Brescia. Il collegio di Brescia, insieme gli altri 9 della Regione chiede spiegazioni . “Un salto all’indietro di almeno 20 anni”.

Così viene letta l’ingiustificata decisione dell’ASST Lombarda, a conclusione di una lettera che riporta la firma di tutti i collegi IPASVI della Lombardia. Il concorso, bandito a dicembre dello scorso anno, sarà presieduto da un medico.

Alcune note pervenute al Collegio di Brescia, avevano portato a una prima richiesta di “ripensamento”, datata 13 Marzo 2017, indirizzata al Direttore Generale e p.c. alla Direzione Territoriale e di Presidio, al SITRA, alle rappresentanze sindacali e alla Federazione Nazionale Ipasvi.

Nel testo è possibile leggere lo stupore e il rammarico espresso del Consiglio Direttivo e della Presidente Stefania Pace: “con tutto il rispetto per la professione medica, ci si chiede quanto questa abbia a che fare con le conoscenze e le competenze del personale di supporto all’infermiere”.

Nella nota diffusa viene inoltre evidenziato che ormai da anni gli infermieri si occupano della formazione nei corsi ASA e OSS e sono parte delle commissioni esaminatrici dei corsi OSS in qualità di Presidenti e Commissari Esperti, nominati dalla Regione Lombardia.

Inoltre è proprio l’infermiere che gestisce con tale personale la presa in carico degli assistiti nel quotidiano e per questi motivi la Commissione dovrebbe essere presieduta “da chi, per il proprio specifico professionale, saprebbe valutare con maggiore competenza i candidati”.

Tuttavia in data 17 Marzo, è stata pubblicata la nomina della commissione, che non teneva conto di quanto espresso nella prima lettera.

Alla pubblicazione ha dunque fatto seguito un’altra nota, indirizzata oltre che alla Direzione dell’ASST anche all’Assessorato al Welfare della Regione, di cui sono stati firmatari tutti i collegi IPASVI regionali.

“Gradiremmo conoscere le motivazioni di una scelta che, primo caso nella nostra Regione, non tiene conto della normativa regionale e nazionale riferita all’OSS, la quale fa sempre riferimento alla stretta dipendenza fra figure di supporto all’assistenza e chi, per legge, è responsabile dell’Assistenza Generale Infermieristica (D.M. 739/94, L 42/99, L 43/2006)”; viene fatto anche riferimento alla legge 251/2000 che prevede per il dirigente dell’area infermieristica/ostetrica “l’attribuzione in tutte le aziende sanitarie della diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni”.

Il testo integrale delle due lettere è stato pubblicato recentemente anche sulla pagine facebook del collegio di Brescia.

Ci si augura, come auspicato anche al termine della nota, che tali decisioni non vanifichino i tavoli di lavoro e le collaborazioni costruttivamente partite all’interno della Regione e delle Aziende Sanitarie, facendo fare appunto, “un salto indietro nel tempo”.

Fabio Fedeli

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