La Procura di Arezzo ha ritenuto non punibile il comportamento di un 70enne che ha colpito con un pugno l’infermiere 43enne del 118 che lo aveva soccorso in ambulanza a Civitella, definendo tenue la gravità del fatto. L’aggressione è scattata perché l’uomo riteneva ci fosse un ritardo nell’intervento del mezzo. Intanto il soccorritore, refertato con cinque giorni di prognosi, ha presentato opposizione contro la singolare decisione.
“Pur con il sempre dovuto rispetto per la Magistratura, il suo ruolo e la sua autonomia, quanto deciso nel caso dell’aggressione subita da un nostro collega dell’emergenza durante un intervento di soccorso crediamo possa rappresentare un segnale grave e pericoloso, soprattutto in un momento come questo”, ha commentato Giovanni Grasso, presidente di Opi Arezzo.
Sempre Grasso: “In questi anni abbiamo fatto opera di sensibilizzazione, promosso campagne anche nazionali all’insegna dello slogan ‘Rispetta chi ti Aiuta’. E’ proprio questo rispetto che è venuto clamorosamente a mancare nell’episodio del quale parliamo, e non è accettabile pensare che tutto possa essere riportato, con una stretta di mano, alla normalità delle cose, come se una persona bisognosa di soccorso avesse il diritto di comportarsi anche in modo violento”.
E ancora: “Ritengo quindi giusto che il collega infermiere abbia fatto opposizione all’archiviazione, che rappresenterebbe, oltre alla circostanza specifica, anche un messaggio di impunità che non può essere accettato”.
Redazione Nurse Times
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