Come la trasformazione digitale ridisegna competenze, ruoli e organizzizzazione nelle strutture sanitarie.
La trasformazione digitale sta modificando in profondità l’assetto delle organizzazioni sanitarie, introducendo nuovi ruoli strategici necessari per governare l’evoluzione tecnologica di ospedali e Asl. Accanto al più tradizionale Chief Information Officer (CIO), oggi fanno il loro ingresso figure come il Chief Medical Information Officer (CMIO) e il Chief Nursing Information Officer (CNIO), professionisti chiamati a favorire l’integrazione tra attività clinico-assistenziali e sistemi digitali.
Secondo una recente analisi del gruppo Manpower, l’innovazione in ambito sanitario – dall’intelligenza artificiale alla realtà virtuale, dalla connettività mobile agli analytics predittivi – richiede competenze sempre più avanzate e un aggiornamento continuo. Questo vale in modo particolare per medici e infermieri, che ogni giorno devono interagire con piattaforme digitali decisionali, software gestionali e sistemi di documentazione elettronica.
CMIO e CNIO: cosa fanno davvero?
Queste due figure, già diffuse a livello internazionale, stanno diventando sempre più presenti anche in Italia. Il loro compito principale è quello di fare da ponte tra il mondo clinico e quello informatico, lavorando a stretto contatto con chi sviluppa o gestisce l’infrastruttura digitale della struttura sanitaria.
In particolare, CMIO e CNIO:
- contribuiscono a definire le caratteristiche dei sistemi informatici necessari a supportare in modo efficace i processi clinici e assistenziali;
- garantiscono che la documentazione sanitaria sia correttamente digitalizzata;
- ascoltano le esigenze degli operatori e le traducono in specifiche operative per migliorare software e flussi di lavoro;
- programmano e supervisionano i piani di formazione digitale rivolti a medici e infermieri;
- supportano l’adozione di nuove tecnologie, favorendone l’uso corretto e coerente con le esigenze della pratica clinica.
Dove questi ruoli sono stati introdotti, si osserva una maggiore adesione ai sistemi digitali, un miglioramento della qualità dei dati raccolti e una più efficace organizzazione dei processi assistenziali.
Un investimento che si ripaga
L’introduzione di figure C-level comporta ovviamente un impegno economico significativo. Tuttavia l’esperienza delle strutture che le hanno inserite dimostra che CMIO e CNIO possono generare un circolo virtuoso di razionalizzazione degli investimenti, riduzione degli sprechi e ottimizzazione dei processi. L’effetto complessivo è un’organizzazione più efficiente, capace di valorizzare tanto la qualità dell’assistenza quanto la sostenibilità economica.
Competenze digitali: una necessità anche per infermieri e medici
Per sostenere questa evoluzione sarà fondamentale intervenire anche sul fronte formativo. L’università dovrà adeguare i propri percorsi inserendo esami di informatica clinica e fondamenti di tecnologie digitali nei corsi di laurea in Medicina e Scienze infermieristiche, affinché le nuove generazioni di professionisti siano in grado di gestire strumenti digitali in modo consapevole e competente.
Tecnologia sì, ma insieme a un cambiamento culturale
L’innovazione tecnologica può migliorare l’efficacia delle cure, la sicurezza del paziente e la qualità del lavoro degli operatori. Tuttavia, senza un parallelo cambiamento culturale, organizzativo e regolatorio, il rischio è quello di perdere un’opportunità fondamentale. Il futuro della sanità passa anche da qui: dalla capacità di integrare tecnologie avanzate, nuovi ruoli professionali e competenze specifiche per costruire un sistema davvero moderno, sostenibile e centrato sulla persona.
Anna Arnone
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