“La chiusura delle scuole primarie in Puglia è un atto veramente ingiusto e ingiustificato” denunciano i genitori delle famiglie.
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado a seguito dell’aumento dei contagi da coronavirus, ma i genitori dei bambini delle scuole primarie si stanno opponendo con forza alla decisione. Se i ragazzi delle scuole superiori e forse anche delle scuole medie – spiegano – riuscirebbero ad autogestirsi, la presenza di un genitore che supporti il bambino nel suo percorso scolastico a sistanza è necessaria e imprescindibile e, purtroppo, impossibile in tantissimi casi.
La testimonianza di un genitore e infermiere sulla chiusura delle scuole in Puglia:
Si fa portavoce della situazione di disagio che stanno vivendo numerose famiglie pugliesi, Leonardo Di Leo. “Io parlo da genitore di cinque figli, di cui quattro scolarizzati e parlo anche da professionista sanitario, – dice Di Leo, – “così come ogni giorno da infermiere del 118, assieme ai colleghi, corro dei grossi rischi e come tale mi proteggo e cerco di proteggere gli altri, così fanno anche i bambini, che seguono le regole e sono addirittura più bravi e attenti degli adulti“.
Di Leo, raccontando la sua esperienza da genitore e infermiere è deciso ad evidenziare come la scuola primaria rappresenti un luogo sicuro e alle volte più sicuro di quello domestico: “il grande lavoro fatto dal personale scolastico nei contrfonti dei bambini non va sottovalutato. I piccoli, vengono ogni giorno accompagnati a scuola e lì trovano, tra le mura della propria classe, un ambiene in cui le regole sono la quotidianità. Mascherine, distanziamento, igene personale e soprattutto istruzione ed educazione. Noi genitori, poi, andiamo a prendere i bambini da scuola seguendo un’altra serie di regole che tutelano i giovani studenti e gli stessi genitori. La chiusura avrebbe senso allonquando ci ritroveremo in una situazione di chiusura totale, in un nuovo lockdown” spiega Di Leo.
“Va da sé, – aggiunge, – che, su migliaia di bambini scolarizzati all’interno del territorio pugliese, possano emergere dei casi di contagio. Ma questa è una situazione che andrebbe affrontata nel panorama di convivenza con il virus che putroppo ci troviamo a vivere“.
Se con la chiusura delle scuole si cerca di limitare i contagi e proteggere la categoria dei più giovani, i risvolti di questa decisione sono tanti, forse troppi.
Bisogna pensare, infatti, a quelle famiglie che hanno delle situazioni più svantaggiate, in cui magari i genitori sono entrambi dei lavoratori o ancora quelle situazioni in cui la famiglia non è culturalmente pronta a seguire i figli nell’apprendimento scolastico.
Inoltre, i bambini hanno già vissuto mesi di lockdown e di didattica a distanza e sottoporli ulteriormente e questa situazione li porrà in uno stato di stress non indifferente. Le conseguenze sulla psiche dei più piccoli non vanno sottovalutate e potranno, in futuro, rivelarsi un grosso problema.
Vanno poi considerati i rischi di lasciare i piccoli vicino allo strumento elettronico e digitale per troppo tempo. Non si parla solo di rischi di salute, ma la preoccupazione dei genitori va anche ai pericoli che si possono incontrare sul vasto mondo costituito da internet e dal web.
Lasciare i più piccoli a casa, vuol dire costringere i genitori a diventare anche maestri, quando questo non è il loro ruolo.
La dichiarazione di Emiliano sulla chiusura delle scuole in Puglia:
“Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile, – aveva detto Michele Emiliano annunciano la chiusura delle scuole in Puglia, – quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria”, ha aggiunto.
Ma anche il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, era intervenuta contro la decisione della Regione Puglia. “Riaprano al più presto le scuole, evitando conseguenze gravi, presenti e future, per gli studenti e per le famiglie aveva dichiarato.
Ma l’assessore alla salute ed epidemiologo Pierluigi Lopalco ha ribadito: “la decisione, sofferta quanto necessaria, affonda le sue motivazioni in questioni sia di carattere epidemiologico che pragmatico che vanno tutte nella direzione urgente di mitigare l’impatto della pandemia”. “Ogni volta che si sviluppa un caso di positività nella comunità scolastica, – aggiunge -, si avvia una macchina sanitaria imponente per isolare i casi e i loro contatti, eseguire i tamponi a tutti ed avviare la indagine epidemiologica in ogni caso secondario che dovesse risultare positivo. A titolo di esempio, nella Asl di Lecce, la meno colpita dal contagio nella nostra regione, a fronte di 34 studenti positivi sono al momento in isolamento domiciliare 840 studenti”.
Intanto, i genitori organizzano petizioni contro la chiusura delle scuole.
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