Gentil direttore di NurseTimes,
le scrivo da infermiera idonea, ma precaria, del famoso concorso pubblico pugliese.
Come i suoi lettori potranno ricordare il concorso per 566 posti di infermieri è stato espletato correttamente ed ha prodotto una graduatoria di oltre 4mila infermieri.
Dopo gli annunci da parte della regione di procedere con le stabilizzazioni del personale precario che in questi anni è stato in prima linea contro il covid, la Asl di Foggia controcorrente decide invece di assumere gli idonei attraverso lo scorrimento della graduatoria.
Secondo gli ultimi pronunciamenti della Cassazione sul precariato ad avere la precedenza nelle assunzioni, invece, sarebbero appunto questi ultimi e successivamente, una volta esaurito il numero degli infermieri stabilizzabili, procedere con lo scorrimento della graduatoria.
Gli infermieri precari hanno diritto alla stabilizzazione secondo quanto previsto dall’articolo 1, comma 268, lettera b) della Legge 234/2021 in materia di valorizzazione della professionalità acquisita dal personale che ha prestato servizio anche durante l’emergenza Covid-19 nelle aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale e della c.d. Legge “Madia”.
Gli infermieri idonei chiamati dalla Asl di Foggia non residenti nella provincia, vengono indirizzati sul territorio come “infermieri di famiglia”, con una prospettiva economica poco attraente e che porterà molti di loro inevitabilmente alla rinuncia dell’opportunità lavorativa.
Ovviamente si tratta di farsi i “conti in tasca”. Per i non residenti nella provincia di Foggia diventa una scelta difficile: a fronte di uno stipendio base di 1600 euro, non si riuscirebbe nemmeno a coprire le spese di base per potersi trasferire nel luogo di lavoro.
Il mio appello lo rivolgo al nostro presidente Michele Emiliano affinchè dia seguito alle stabilizzazioni del personale precario così come più volte annunciato.
Dott.ssa Chiara Caradonna
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