“Il concetto è quello per cui l’infermiere agisce sempre alla luce della scienza“. Se l’evidenza scientifica dice che il vaccino è l’unica arma e che è sicura, non c’è motivazione scientifica per dire di no“. A dirlo il presidente dell’Ordine degli infermieri di Belluno Luigi Pais De’Mori. Eppure, due operatori di una Rsa di Agordo (Belluno) hanno dichiarato la loro volontà di non vaccinarsi contro il coronavirus. Per questo motivo sono stati definiti non idonei a svolgere il loro compito e sono stati mandati a casa in ferie forzate.
“Queste persone che hanno deciso di non vaccinarsi sono state ampiamente edotte sulla situazione. C’è una circolare di metà gennaio del medico competente chiarissima: si dice a chiare lettere che il personale che per ragioni diverse rifiuta la vaccinazione, non è idoneo temporaneamente a svolgere qualunque attività lavorativa presso la Rsa, dove il rischio di contagio è alto, vista la presenza di persone fragili” ha detto l’amministratrice unica Mariachiara Santin a Twnews.it.
“Abbiamo invocato per mesi l’arrivo del vaccino, abbiamo chiuso dentro la Rsa gli anziani per proteggerli, li abbiamo privati delle relazioni con i loro famigliari e adesso ci sentiamo in dovere di continuare a difenderli” dice Mariachiara Santin.
Sulla questione si è espresso Paolo Santesso, presidente di Sersa e consigliere di Uripa Veneto. “C’è bisogno che il legislatore prenda una posizione in materia. Noi auspichiamo che introduca l’obbligatorietà del vaccino almeno per chi lavora a contatto con persone fragili, siano esse all’interno delle Rsa o in ospedale”.
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