A Savona è arrivato in tribunale il caso di alcune donne che avrebbero lavorato come oss in una Rsa della provincia senza aver mai conseguito il relativo titolo. Sarebbero stati infatti contraffatti – e forse ottenuti dietro pagamento di denaro a qualche falsario del Sud Italia – i documenti da loro presentati per certificarne l’abilitazione. La scorsa settimana si è svolta l’udienza predibattimentale, mentre nel prossimo febbraio dovrebbe prendere il via il processo vero e proprio, ma non è escluso che qualche posizione possa chiudersi con un patteggiamento.
Le indagini sono partite due anni fa a seguito delle prime segnalazioni in merito al percorso di studi delle presunte false oss, indagate per esercizio abusivo della professione e falso. Il sospetto è che non abbiano frequentato nessun corso autrorizzato da enti pubblici (come Asl o aziende ospedaliere) o da enti privati certificati dalle Regioni e dalle Province autonome. Di conseguenza non avrebbero conseguito una regolare qualifica per esercitare.
Redazione Nurse Times
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