Home NT News Case di riposo: oasi nel deserto o catene di montaggio?
NT NewsO.S.S.

Case di riposo: oasi nel deserto o catene di montaggio?

Condividi
Condividi

Condizioni lavorative precarie e assistenza ridotta: un grido d’allarme dal mondo degli operatori socio-sanitari.

Le case di riposo dovrebbero essere luoghi di serenità e accoglienza per gli anziani, spazi dove la dignità e il benessere vengono messi al primo posto. Tuttavia la realtà è spesso molto diversa: sempre più strutture somigliano a catene di montaggio, dove la gestione degli ospiti è sacrificata sull’altare del risparmio economico.

“Il personale è sempre insufficiente rispetto al numero di pazienti – denuncia Matteo Lucio Maiolo, operatore socio-sanitario e fondatore di Oss in Azione -. Ci troviamo costretti a correre per riuscire a fare tutto, ma così ciò che rimane dell’assistenza è sempre meno. E mentre il carico di lavoro aumenta, le paghe restano ridicole”.

Un sistema che risparmia a spese degli anziani

Secondo Maiolo, il problema è radicato nella percezione che la politica ha degli anziani: “Sono visti solo come una spesa. Non producono profitto, quindi non ricevono l’attenzione che meritano. Questo porta alcune strutture a ridurre al minimo i costi, sfruttando al massimo il personale e offrendo un’assistenza al limite del dignitoso”.

Non tutte le case di riposo sono così. Esistono strutture che rappresentano vere e proprie oasi, in cui operatori e infermieri possono lavorare con il giusto tempo e risorse per garantire un’assistenza di qualità. Ma queste sono, appunto, l’eccezione, e non la regola.

Le richieste degli operatori

Operatori socio-sanitari e infermieri si trovano spesso a lavorare in condizioni di grande stress fisico e mentale, cercando comunque di fare il meglio per i loro pazienti. Tuttavia, secondo Maiolo, è necessario un cambio di rotta: “Il primo diritto da pretendere è un aumento degli stipendi, che sia equo su scala nazionale. A questo va affiancato un incremento del personale, così da garantire una gestione più umana e sostenibile dei pazienti”.

Per Maiolo, solo attraverso queste riforme si potrà trasformare il concetto di casa di riposo: “Non devono essere luoghi di stress né per il personale né per gli ospiti, ma vere case dove la cura e il rispetto siano al centro”.

Un appello alla politica

Il grido d’allarme di Maiolo si aggiunge alle tante voci del settore sociosanitario che da anni chiedono attenzione. Tuttavia, fino a quando la politica non riconoscerà il valore sociale ed economico dell’assistenza agli anziani, il rischio è che molte case di riposo continuino a essere luoghi in cui dignità e qualità vengono sacrificate.

Conclusione

Investire negli operatori significa investire nella qualità della vita degli anziani, nel rispetto dei diritti fondamentali e nel futuro di un settore che riguarda sempre più persone. È tempo di scegliere: oasi di serenità o catene di montaggio?

Redazione Nurse Times

Articoli correlati

Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes

Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi

Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org

Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
MarcheNT NewsRegionali

Ipertensione grave, paziente curato con radiofrequenza e mini-catetere high tech all’Inrca di Ancona

Impulsi di radiofrequenza per limitare l’attività del sistema nervoso simpatico nei pazienti che...

CittadinoNT NewsOncologia

Tumori, scoperto meccanismo che promuove le metastasi

Un team guidato dagli scienziati della UT Southwestern ha scoperto un meccanismo che promuove...

ConcorsiLavoroNT NewsRegionaliSicilia

Istituto dei Ciechi “Florio e Salamone” di Palermo: concorso per 8 posti da oss

L’Istituto dei Ciechi “Florio e Salamone” di Palermo ha indetto un concorso...