Lo ha lanciato la presidente Teresa Calandra, intervistata da Sanità Informazione durante il secondo Congresso nazionale della Federazione, tenutosi a Rimini.
«Tutti i professionisti sanitari devono essere inseriti nelle case di comunità che il Piano nazionale di ripresa e resilienza si appresta a potenziare e a incrementare». Così, ai microfoni di Sanità Informazione, Teresa Calandra, presidente della FNO TSRM PSTRP (Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione), in occasione del secondo Congresso nazionale, tenutosi al PalaCongressi di Rimini.
I 1.500 delegati presenti hanno accolto con soddisfazione le importanti parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, che si è rivolto loro definendoli «i professionisti sanitari del futuro», in riferimento soprattutto alla riforma della sanità territoriale. «Una bella soddisfazione avere con noi tutte le istituzioni, che hanno risposto in maniera positiva e proattiva – ha sottolineato Calandra –. Quelli affrontati sono tutti temi che ci toccano in modo diretto. L’intervento del ministro ci fa pensare che si punterà sulla valorizzazione di tutte le professioni sanitarie, e non solo di alcune».
Sulle case di comunità, che con il PNRR passeranno da 489 a 1.350 grazie a un investimento di 2 miliardi, si gioca una partita essenziale per le 19 professioni afferenti alla Federazione. «Noi pensiamo a una sanità e a una cvasa di comunità all’interno della quale ci siano delle equipe di professionisti – spiega Calandra –. Non tutte le professioni saranno sempre necessarie, ma se già si pensa a una casa di comunità dove tutte le professioni possono essere utilizzate, si farà meno fatica poi a trovare le eventuali figure professionali che non sono state inserite nei piani regionali. Tutte le professioni sono necessarie, non solo alcune».
Altro tema caldo che coinvolge tutte le federazioni sanitarie è quello della stabilizzazione dei professionisti sanitari assunti con contratti a tempo durante la pandemia. «Abbiamo aderito all’iniziativa Fiaso per la stabilizzazione dei tanti assunti nel corso della pandemia – spiega la presidente FNO TSRM PSTRP –. Molti di questi professionisti sono anche nostri iscritti. In tutto, la platea è di 53mila persone. Questi professionisti, durante la pandemia, hanno acquisito una professionalità altissima. Perderla adesso metterebbe in crisi le aziende sanitarie, e parallelamente non ci si doterebbe di professionisti altamente specializzati».
Per gli oltre 220mila professionisti iscritti alla Federazione, momenti di incontri come quello di Rimini sono preziosi per trovare un orizzonte comune. «La sfida per noi è una: sentirci un’unica entità – conclude Calandra –. Siamo 19 professioni molto diverse e non è stato facile mettersi insieme e condividere dei valori. Questo secondo Congresso dimostra che noi ci siamo e siamo una grande e bella famiglia».
Redazione Nurse Times
Fonte: Sanità Informazione
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