La vicepresidente dell’Ordine, Teresa Rea, ha evidenziato il problema nel corso di un’intervista rilasciata al Tg3 regionale.
Il tema caldo che da tempo affligge la sanità italiana è quello della carenza di personale, specialmente infermieristico. Si è stimato che in Italia mancano più di 50mila infermieri, di cui quasi 9mila in Campania.
Gli studi dicono che il rapporto infermiere/paziente dovrebbe essere di 1:6, mentre in alcune realtà campane si arriva addirittura a 1:17, come ha spiegato la vicepresidente dell’Opi di Napoli, Teresa Rea, ai microfoni del Tg3 Campania (clicca QUI per vedere il servizio). Questo va a impattare, in primis, sulla risposta all’esigenza dell’utenza e, in secundis sul rapporto infermiere-paziente. Tante volte, infatti, si legge di infermieri vittime di attacchi psicologici o fisici. Attacchi che non sono e non devono essere giustificati, poiché intaccano anche la figura dell’infermiere.
Senza contare lo stress correlato al carico di lavoro. Basti pensare che solo nella Asl Napoli 1, mancano circa 1.300 infermieri. Ciò è dovuto alla mancata assunzione di altre unità, perché spesso le aziende sanitarie devono fare i conti col budget e con tutto quello che ne deriva, ma anche alla questione di un turnover bloccato da circa 15 anni. Problematica, questa, che non permette nuove assunzioni o comunque non permette di assumere un numero adatto di professionisti sanitari, il che porta spesso a episodi di demansionamento. La mancanza del personale di supporto (ad esempio gli Oss), infatti, fa sì che i pochi infermieri in servizio debbano svolgere mansioni che non competono loro.
Insomma, “risparmiare” sulle assunzioni comporta disagi che interessano sia i cittadini che gli operatori sanitari. La vicepresidente, inoltre, ha affermato che ogni anno vengono formati circa 800 nuovi infermieri soltanto a Napoli, i quali non riescono però a trovare lavoro e sono quindi costretti ad andare in altre regioni o all’estero. Quest’anno c’è stato anche un aumento di circa 300 posti per il corso di laurea in Infermieristica.
Resta comunque alta carenza di infermieri, tale da non poter rispondere alle esigenze di quelle che potrebbero essere azioni di competenza domiciliare. Va da sé che i pazienti sono costretti a recarsi nei vari ambulatori o nei pronto soccorso. Pronto soccorso che molte volte sono troppo affollati e che non riescono a far fronte alla carenza. Nonostante l’enorme richiesta di infermieri, il prossimo concorso indetto dall’ospedale “Cardarelli” prevede l’assunzione di soli 20 infermieri.
Massimo Randolfi
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