Una complessa procedura di impianto di MitraClip su un paziente in condizioni critiche è stata portata a termine con successo dall’équipe di Cardiologia Interventistica di Maria Pia Hospital di Torino. La procedura è stata eseguita su un uomo di 80 anni giunto all’attenzione dell’Heart Team dell’ospedale con una cardiomiopatia ischemica, una grave insufficienza mitralica funzionale e una funzione ventricolare molto bassa (con indice inferiore al 20%).
L’uomo dopo un’attenta valutazione del rischio operatorio e delle opzioni terapeutiche percorribili, è stato sottoposto a intervento in una sala di emodinamica di ultima generazione, attrezzata per gestire anche pazienti ad alta complessità. La particolarità della procedura, spiega cardiochirurgia.com, consiste proprio nella combinazione dei due approcci, MitraClip e Impella, che ha dato una chance di sopravvivenza al paziente che verteva in condizioni gravi.
“Si è trattato di un intervento molto complesso” ha detto il dott. Elvis Brscic, responsabile dell’Unità di Cardiologia Interventistica.
“Il successo dell’impianto di MitraClip per la riparazione della valvola mitralica è stato reso possibile grazie al supporto ventricolare del sistema di pompa cardiaca denominato Impella, che ha garantito stabilità emodinamica e ha permesso l’adattamento del ventricolo sinistro alla variazione del post-carico attraverso uno svezzamento graduale” ha aggiunto il medico.
La cardiomiopatia ischemica a evoluzione ipocinetica caratterizzata da una diminuzione dell’attività contrattile del muscolo cardiaco di cui soffriva, aggravata dal malfunzionamento della valvola mitrale, aveva infatti determinato una progressiva dilatazione del muscolo cardiaco con grave compromissione della funzione sistolica del cuore. Una condizione talmente instabile da rendere rischiosa per la sopravvivenza del paziente anche la procedura di MitraClip, nonostante sia solitamente utilizzata in pazienti non candidabili alla sala operatoria poiché ad alto rischio chirurgico.
“MitraClip è una procedura di riparazione della valvola mitralica per via percutanea, che prevede l’introduzione, attraverso un catetere inserito nella via femorale, di una piccola clip che viene fatta avanzare fino al cuore. Il dispositivo, creando un ponte tra i lembi della mitrale, permette di correggere il difetto valvolare senza agire dall’esterno e senza alcun tipo di incisione – spiega il dott. Brscic –. Tuttavia, il paziente presentava un quadro clinico così compromesso da rendere rischioso anche un approccio per via percutanea. L’utilizzo combinato con Impella ha permesso di stabilizzare il paziente e di intervenire efficacemente per correggere il vizio valvolare”.
La particolare procedura ha consentito al paziente, dopo una convalescenza post-operatoria di soli cinque giorni, di essere dimesso in buone condizioni generali.
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