Lo ha annunciato il premier della regione francofona, aggiungendo: “Chi non si vaccina rappresenta un fardello enorme per il nostro sistema sanitario”.
Il Quebec, regione del Canada con il triste primato di vittime da coronavirus, ha deciso di tassare chi rifiuta il vaccino anti-Covid. La scelta è motivata dalla nuova ondata di contagi e da un dato statistico che evidentemente non piace al governo: il 12% della popolazione risulta ancora non vaccinato e, allo stesso tempo, i non vaccinati rappresentano quasi la metà di tutti i casi ospedalieri.
Il premier Francois Legault ha così deciso di annunciare la misura, la prima nel Paese nordamericano a penalizzare finanziariamente coloro che non si vaccinano. La legge sarà varata nelle prossime settimane e chi non avrà ancora ricevuto neppure una dose dovrà versare un non meglio precisato “contributo”. Legault ne sta discutendo col ministro delle Finanze, ma ha già fatto sapere che una tassa di 50 o 100 dollari non sarebbe sufficiente: “Deve essere una somma significativa. Coloro che si rifiutano di sottoporsi alla vaccinazione portano un onere finanziario al personale ospedaliero e al Quebec. Il 10% della popolazione non può gravare sul 90%. È un fardello enorme per il nostro sistema sanitario”.
Nel tentativo di arginare la nuova ondata di casi, lo scorso 30 dicembre il Quebec aveva annunciato il ritorno di alcune restrizioni, tra cui il coprifuoco alle 22 e il divieto di assembramenti privati. Al momento nella regione francofona si contano più di 2.700 ricoverati per Covid, di cui circa 250 in terapia intensiva. I ricoveri continuano ad aumentare anche in Ontario, la provincia limitrofa e la più popolosa del Canada.
Redazione Nurse Times
- UMI25 – Una Mole di Infermieri (Torino, 3 ottobre): tavole rotonde, workshop e tanto altro
- Corso Ecm (3 crediti) Fad gratuito per infermieri: “Suture chirurgiche: dallo strumentario alla scelta della tecnica adeguata”
- Cuore, studio italiano rivoluziona standard di cura post-angioplastica
- Asst Ovest Milanese: poche candidature al concorso infermieri. Nursind: “Servirebbero almeno 200 unità”
- Nursing Up: “Offerte al ribasso anche per infermieri stranieri. Italia rischia di diventare retroguardia d’Europa”
Lascia un commento