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Campania, la protesta degli oss in scadenza di contratto: “Sfruttati e abbandonati”

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Calabria, "Necessario far rientrare gli oss fuori regione per sopperire alla carenza personale"
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Gli operatori socio-sanitari assunti con agenzie interinali saranno sostituiti dai vincitori di concorso in graduatoria.

In Campania sono migliaia gli oss precari in scadenza di contratto tra ottobre e dicembre 2021. La Regione, in dieci anni di commissariamento della sanità, ha attinto alle agenzie interinali per rimpolpare gli organici ospedalieri, ricorrendovi molto anche in questo periodo di pandemia. Ma stavolta non vi saranno proroghe, perché non si terrà conto degli anni di esperienza maturati e si provvederà a sostituire questi operatori con i vincitori di concorso in graduatoria. Di qui la protesta degli interessati, scesi in piazza a Napoli per far sentire la propria voce.

“E’ un’ingiustizia sociale – dichiara Lorenzo Medici, segretario regionale di Cisl Fp –. Queste persone hanno mantenuto in piedi il sistema sanitario negli anni del commissariamento. Durante la pandemia lo hanno fatto a rischio della loro stessa vita. Se non si troverà una soluzione, siamo pronti allo sciopero della sanità”. Secondo i calcoli del sindacato, inoltre, anche assumendo i vincitori di concorso, la Regione sarebbe lontana dal livello minimo di dipendenti per un corretto funzionamento della sanità: “Siamo al disastro, nonostante ciò che racconta il governatore De Luca – continua Medici –. Mancano 15-20mila unità e, se non saranno assunte, i soldi del Pnrr non serviranno a nulla”.

Come riportato da Napoli Today, tra le vertenze più spinose c’è quella dell’ospedale Santobono di Napoli. “Siamo in 40 – racconta una oss assunta con agenzia interinale –. Alcuni lavorano da dieci anni e il 31 ottobre finiremo in mezzo a una strada. Abbiamo coperto un buco di 90 unità lavorative. Significa che abbiamo lavorato per due o addirittura per tre. Ci siamo sottoposti a turni massacranti, anche notturni, e siamo stati sempre reperibili, nonostante il nostro contratto non lo prevedesse. Durante la prima e la secona ondata del Covid ci siamo ammalati e abbiamo rischiato di infettare anche i nostri familiari”

Redazione Nurse Times

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