La vicenda risale a otto anni fa. Per l’accusa, le condizioni meteo erano tali da sconsigliare di alzarsi in volo.
Per la Procura di Catania, ci sono le responsabilità di Luca Troja, 50enne pilota dell’elicottero dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, per l’incidente del 9 novembre 2011, quando il mezzo dell’Inaer Aviation precipitò alle 10:20, mentre era in servizio per il 118. Incidente che costò la vita al copilota Sergio Torre, 44 anni, e il ferimento, oltre che dello stesso Troja (rimasto per qualche giorno in prognosi riservata), anche del medico anestesista Rita Di Manno, 57 anni, dell’infermiere Antonino Giuffrida, 55 anni, e della paziente Angela Bonello, 67 anni, che il velivolo stava trasportando a Messina.
Secondo l’accusa, che ha chiesto la condanna a quattro anni, quel giorno di otto anni fa le condizioni meteo non sarebbero state adatte a alzarsi in volo, per via di pioggia e scarsa visibilità. Una situazione che però, in quella circostanza, faceva a pugni con le condizioni della paziente, giudicate prioritarie, e quindi il trasferimento si era reso necessario. Sempre secondo l’accusa, quella sciagura fu una tragica fatalità a cui concorse, però, sia pure con colpa, il pilota.
Gli inquirenti sostengono che, alla luce dei risultati delle consulenze tecniche (che hanno riguardato la scatola nera e il diario di bordo dell’elicottero) e degli atti d’indagine, si verificò un duplice urto, prima contro un albero, poi, in risalita, con il costone di una collina. Il pilota avrebbe tenuto una quota bassa inferiore alle altezze minime di superamento dell’ostacolo in condizioni di scarsissima visibilità.
Redazione Nurse Times
Fonte: La Sicilia
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