Si è conclusa nel migliore dei modi la disavventura capitata alcune settimane fa a Paolo Zanini, un giovane calciatore della Real Leno. È stato dimesso dall’ospedale Civile di Brescia dopo aver ricevuto le migliori cure nel reparto di Terapia Intensiva.
Il 13enne si era accasciato al suolo durante la finale del torneo notturno di Porzano di Leno, in provincia di Brescia in seguito ad un arresto cardiaco. Due infermieri ed un medico presenti come spettatori lo hanno soccorso tempestivamente salvandogli la vita, nonostante la mancanza di un defibrillatore nella struttura sportiva.
I tre professionisti gli hanno praticato il massaggio cardiaco fino all’arrivo di un’ambulanza dotata di DAE. Successivamente è giunto sul posto anche l’elisoccorso che ha provveduto al trasporto presso l’ospedale Civile di Brescia.
Dopo una notte trascorsa in coma farmacologico, Paolo è stato svegliato. Le sue condizioni sono apparse in miglioramento. Ha riconosciuto i genitori, commossi nel ringraziare gli eroi che hanno salvato la vita del loro figlio.
L’infermiere Carlo Bignetti, padre di un altro calciatore è stato il primo a raggiungere il campo: “Massaggiavo e pregavo, conosco la famiglia. Volevo che Paolo ce la facesse.”
Il Codacons ha depositato un esposto in Procura della Repubblica per denunciare l’assenza di un’ambulanza in occasione della manifestazione e di un defibrillatore nella struttura sportiva. Il ragazzino, durante la degenza in ospedale, ha ricevuto in regalo dagli amici una maglietta azzurra della Nazionale di calcio. Ora è fuori pericolo e sogna di tornare a giocare al più presto possibile.
Lascia un commento