Negli ultimi 40 anni la relazione tra consumo di caffè ed il rischio di sviluppare tumori e malattie cardiovascolari è stata estensivamente studiata
Numerosi studi epidemiologici sono stati eseguiti e, spesso con risultati contrastanti, l’interpretazione dei risultati è stata resa difficoltosa da numerosi fattori confondenti.
Ad esempio l’abitudine a bere caffè è fortemente associata ad altri importanti fattori di rischio per malattie cardiovascolari, come fumo, vita sedentaria e abitudini alimentari scorrette.
A districare la matassa di risultati ed opinioni differenti sono probabilmente due studi recenti, uno di tipo prospettico e l’altro caso-controllo, mostrano che un consumo medio-basso, attestato tra 2-4 caffè al giorno, sia associato ad un minore rischio di favorire l’insorgenza di malattie cardiovascolari, mentre quantità superiori aumentano, seppur di poco, tale rischio.
Il dibattito scientifico è sempre in evoluzione, ma le osservazioni che abbiamo finora indicano che in soggetti sani il consumo moderato e abituale di caffè non aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, potrebbe essere addirittura protettivo.
Il caffè fa bene?
Gli effetti del caffè sono molteplici, caffeina dose dipendenti (ossia dipendono dal contenuto in toto di caffeina), e per la maggior parte agiscono sulla diminuzione della fatica e del tempo di reazione, sull’aumento della capacità lavorativa, del senso della vigilanza, della motilità intestinale e della digestione stessa. Da non sottovalutare gli effetti termogenetici, ergogenici e anti-infiammatori.
Diversi studi hanno dimostrato che il caffè, preso singolarmente, non è associato alla mortalità totale ma è stato ipotizzato addirittura un ruolo protettivo per alcune malattie.
Per quanto riguarda i tumori, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) in una sua monografia mostra che il consumo regolare di caffè non aumenta il rischio di tumore ed in generale i numerosi lavori scientifici pubblicati e visionati hanno dimostrato che non vi è alcun nesso tra consumo di caffè e sviluppo di cancro a nessun livello nell’organismo.
Novità: È di questi giorni l’ultima notizia riguardo una ricerca condotta da Kennedy Oliver della University of Southampton in Gran Bretagna e pubblicata dalla rivista BMJ Open.
Gli esperti hanno analizzato informazioni sul consumo di caffè di 2 milioni 250 mila persone complessivamente (coinvolte in un totale di 26 studi precedentemente pubblicati), da questi è risultato che il consumo di un solo caffè al giorno riduce il rischio di cancro al fegato del 20%, ma se si arriva ad un totale di cinque caffè il rischio è dimezzato (50%). Il caffè decaffeinato è risultato di per sé protettivo in minor misura contro il carcinoma epatocellulare.
Conclusioni
Il carcinoma epatocellulare è in aumento a livello globale ma questi studi non devono incentivare il consumo eccessivo di caffè, piuttosto osservare anche uno stile di vita sano limitando bevande zuccherate, consumo spropositato di bevande alcoliche e svolgendo un’adeguata attività fisica.
L’equilibrio tra questi ingredienti darà benefici importanti in termini di salute a tutta la popolazione.
Ersil Uldedaj
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