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Caccia aperta agli infermieri italiani negli ospedali svizzeri

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Svizzera, analisi rivela: più infermieri, meno spese e meno decessi.
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Sanità, De Palma Nursing Up: «Caccia aperta agli infermieri italiani negli ospedali svizzeri e in particolare quelli ticinesi.

ROMA 24 NOV 2021 – «L’Osservatorio per il lavoro svizzero, in queste ultime ore, lancia un allarme per la carenza di infermieri. In terra elvetica mancano all’appello ben 11mila operatori sanitari e la notizia viene anche data dalle tv nazionali.

L’opinione pubblica è preoccupata, perché se dovessero andare così le cose, si arriverebbe alla cifra di 65mila infermieri mancanti all’appello entro il 2030.

Leggendo queste informazioni dei nostri “vicini più prossimi”, ci viene spontaneo guardare in casa nostra, come potremmo fare altrimenti, dove sono solo i sindacati delle professioni sanitarie come il nostro a denunciare e “urlare” da anni carenze ben più gravi quando, nei momenti topici del Covid, con i ricoveri alle stelle, siamo arrivati ad una carenza, come da nostra indagine, di ben 80mila infermieri.

Ma intanto la Svizzera corre ai ripari. E cerca infermieri all’estero. In particolare gli ospedali ticinesi e le case di cura private del Canton Ticino hanno avviato una vera e propria “caccia aperta” all’operatore sanitario italiano. Del resto non potrebbe essere altrimenti: la nostra professionalità ed  esperienza, i nostri studi, le nostre qualità umane, la vicinanza geografica. E fattore non di poco conto, in buona parte della Svizzera si parla italiano».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«In questo momento, per un infermiere italiano che invia un curriculum ad una delle agenzie di reclutamento del lavoro elvetico, ottenere un lavoro nella sanità svizzera potrebbe essere meno complicato che in altre nazioni.

Come già detto il nostro titolo di studio, come accade già rispetto ad altri Paesi europei, è assolutamente considerato di primissimo livello per un inserimento immediato. Anche un infermiere italia

In ogni caso, considerato che l’affitto di un piccolo monolocale in una città come Berna o Zurigo parte da 650 euro al mese, e considerate le spese di tutti i giorni, un infermiere alle prime esperienze porterebbe a casa tra i 2300 e i 2000 euro al mese netti. Cifre che restano comunque irraggiungibili per un operatore sanitario italiano neo laureato e neo assunto.

Un infermiere italiano che voglia candidarsi presso un istituto/ente svizzero deve semplicemente inviare il proprio curriculum. Per quanto riguarda gli enti pubblici bisogna controllare i bandi, esposti sui siti internet aziendali o dei comuni in cui si trovano i vari istituti.

Oppure ci può affidare ad un sito specializzato nella ricerca di lavoro all’estero, con molte offerte anche in ambito infermieristico, per la Svizzera come BakeaGo.com.

Inoltre, un infermiere italiano che voglia candidarsi subito presso un istituto svizzero deve ottenere solo l’equipollenza del proprio titolo di studio presso la Croce Rossa Svizzera, è un servizio a pagamento, che costa circa 500 €.

Leggendo tutto questo viene inevitabilmente da mettersi nei panni di un giovane laureato in infermieristica che in Italia occupa una posizione di precariato e che magari vive anche tra Milano, Varese e Como. Voi cosa fareste al suo posto leggendo queste offerte di lavoro?», chiosa De Palma.

Redazione Nurse Times

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