Il dottor Dipietro risponde ai chiarimenti chiesti dai presidenti dei Collegi Ipasvi di Bari e della Bat e accusa il responsabile dell’Unità operativa 118 della Asl Bari: “Le mie segnalazioni erano da tempo state inviate al direttore generale, Vito Montanaro”
BARI – E adesso volano gli stracci dopo la bufera che ha investito il servizio 118 e la sua centrale operativa di Bari e della Bat. Quella che doveva restare una comunicazione se non riservata, si è trasformata in un vaso di Pandora che rischia di ammorbare, ora che è stato scoperchiato, tutto l’ambiente del 118 barese.
La scintilla che ha fatto esplodere il caso è tutto in una lettera, firmata dal dottor Antonio Dibello, direttore dell’U.O.C. Set -118 della Asl Bari e inviata ai referenti di area, nella quale si chiedeva conto di comportamenti professionalmente e deontologicamente censurabili da parte di medici e infermieri del 118.
Situazioni come “equipaggi fermi presso ristoranti e bracerie”, “medici che rifiutano interventi in emergenza” e “infermieri che richiedono quattrini ai pazienti”, che Dibello chiedeva di verificare fossero veri.
Apriti cielo: quella nota è deflagrata negli ambienti delle professioni sanitarie baresi e della Bat, con reazioni immediata da parte dei Collegi Ipavi delle due province. “Mi auguro che chi abbia denunciato quegli episodi lo abbia fatto anche alla Procura della Repubblica” si era chiesto il presidente dell’Ipasvi Bari, Saverio Andreula nella sua lettera inviata, tra gli altri, anche al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
E la richiesta di fare chiarezza, inoltrata dai presidenti dei Collegi di Bari e della Bat, diventano l’assist per aggiungere un altro tassello a questo storia. Ad uscire allo scoperto è il direttore della Centrale Operativa del 118 Bari e Bat, il dottor Gaetano Dipietro. E’ lui a svelare che le segnalazioni di Dibello ai referenti di Area, altro non erano che le sue segnalazioni (su questi episodi che poco hanno a che fare con la buona sanità) al direttore generale della Asl Bari, Vito Montanaro e, manco a dirlo, al direttore dell’U.O.C. Set – 118 della Asl, Antonio Dibello. “Le segnalazioni pregresse – scrive Dipietro – sono state trasformate in mie accuse attuali”.
Insomma, per il direttore della centrale operativa 118, quel lungo elenco di situazioni anomale è stato copiato, incollato e mandato ai referenti di Area. Quel documento, però, è finito anche in mano ai giornalisti e, a quel punto, il vaso di Pandora è stato scoperchiato. Restano gli episodi poco edificanti, se fossero confermati, di equipaggi “fermi presso ristoranti e bracerie” e “medici che rifiutano interventi in emergenza” (e Dipietro alle sue segnalazioni ha anche allegato gli audii di un paio di telefonate poco edificanti). Il direttore della Centrale operativa del 118 prova a ridimensionare una vicenda che è deflagrata sui giornali, mentre cominciano a volare gli stracci.
Salvatore Petrarolo
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