La Giunta regionale ha stabilito una sanzione di 35 euro, pur spostandone l’entrata in vigore, inizialmente prevista per gennaio. Critico il sindacato Uil.
All’ospedale di Bolzano esiste da tempo un problema di “uso improprio” del pronto soccorso. Capita spesso, infatti, che i pazienti ai quali è assegnato un codice bianco, ossia quello per i casi meno gravi (gestibili dai medici di famiglia), si rivolgano al reparto di emergenza-urgenza. Ebbene, a partire dal 1° maggio 2019 scatterà per loro un’ammenda di 35 euro. Lo ha stabilito la Giunta provinciale nell’intento di snellire le lunghe attese, sebbene il provvedimento abbia subito una proroga: la sua entrata in vigore, già approvata lo scorso luglio, era inizialmente prevista per gennaio.
Martha Stocker, assessore alla Sanità, spiega così il rinvio: «La messa in pratica delle disposizioni si è rivelata più complessa del previsto ed è stato necessario aggiornare il testo. Lo slittamento di cinque mesi è stato deciso per consentire all’Azienda sanitaria di predisporre un’apposita campagna informativa, di formare adeguatamente il proprio personale e di effettuare un controllo in merito all’efficacia delle prestazioni sanitarie erogate sul territorio».
Intanto è stata ampliata la lista delle esenzioni dalla sanzione pecuniaria. Ora comprende anche l’accesso al pronto soccorso degli under 14 senza pediatra di base e quello durante gli orari non coperti dalla reperibilità del medico di riferimento, oltre ai casi di traumi che richiedono punti di sutura.
Proroga ed esenzioni a parte, però, il provvedimento non convince del tutto Toni Stefanini, segretario generale della Uil: «Il pronto soccorso dovrebbe essere l’ultimo strumento al quale ricorrere dopo essere passati per medici di base e distretti sociosanitari. Se il cittadino ci arriva, significa che prima non ha trovato risposte adeguate. È inutile partire dal fondo, va rivisto il sistema sanitario intero».
Secondo il sindacalista, dunque, i disagi non nascono dal ricorso improprio al reparto: «Il problema è atavico e strutturale. Viviamo in una provincia con sette ospedali e oltre 500mila abitanti, a fronte di un bacino d’utenza di 200mila persone solo per l’ospedale di Bolzano. La struttura e l’organico sono sottodimensionati rispetto alla domanda. È giusto sanzionare chi fa un uso improprio del pronto soccorso, ma prima bisogna garantire che i servizi sul territorio funzionino. Dovrebbero esserci studi di medici di base con orari di lavoro differenti, in modo da garantire una copertura 24 ore su 24, cosa che avviene in altre realtà italiane come l’Emilia e la Lombardia. L’integrità psicofisica delle persone è la premessa per vivere bene e mi auguro che il primo tema affrontato dalla nuova Giunta provinciale sia quello della sanità, che oltretutto assorbe un quarto del bilancio provinciale. In essa investiamo molto, devono tornare indietro qualità ed efficienza nei servizi ai cittadini».
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere del Veneto
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