Home NT News Bimbi e insonnia, il problema è sempre più diffuso: sotto accusa i dispositivi tecnologici
NT News

Bimbi e insonnia, il problema è sempre più diffuso: sotto accusa i dispositivi tecnologici

Condividi
Bozza automatica 390
Condividi

Una recente ricerca rivela che smanettare per ore su social, cellulari, tablet e videogiochi prima di andare a letto toglie il sonno ai più piccoli.

L’insonnia dei giovanissimi sta diventando un problema diffuso, spesso sottovalutato da genitori e pediatri. A lanciare l’allarme sono gli esperti della medicina del sonno, neurologi e psichiatri infantili, che curano sempre più bambini insonni. Coloro che già in tenera età trascorrono molto tempo di fronte a uno schermo sviluppano seri disturbi del sonno entro l’età prescolare. E se l’insonnia diventa cronica, può favorire disturbi psichiatrici come la depressione.

Ma come mai i giovani dormono poco e male? Troppi stimoli, la sera! Sul banco degli imputati, la luce blu dei dispositivi tecnologici, capace di modificare la produzione di melatonina, l’ormone del sonno, che regola il ciclo sonno-veglia. Questa luce artificiale manda in tilt l’orologio biologico. Potremmo chiamarla insonnia digitale. Diverse ricerche hanno dimostrato che smanettare su social, cellulari, tablet e videogiochi per ore prima di andare a letto toglie il sonno: si attiva il sistema di veglia e poi ci si gira nel letto per ore, accumulando sempre più stanchezza.

Lo riportano i ricercatori della KK Women’s and Children Hospital e della National University of Singapore, in seguito all’analisi dell’associazione tra i bambini esposti agli schermi di aggeggi elettronici come tablet e smartphone prima dei 18 mesi di vita e i disturbi del sonno e del comportamento (EBD) e disturbi dello sviluppo neurologico nei bimbi in età prescolare (NDD). «Abbiamo rilevato una chiara associazione tra un’esposizione precoce a uno o più monitor presenti nella camera da letto del bambino prima del compimento dei 18 mesi di vita e la presenza di problemi relativi al sonno, come una bassa qualità del sonno e disturbi comportamentali – ha dichiarato dottor Mae Wong, leader dello studio –. Anche se questa ricerca ha preso come campione bambini con NDD, i risultati sono applicabili alla popolazione generale e si allineano con le prove già esistenti di altri studi effettuati sui bambini in via di sviluppo».

La ricerca è stata condotta dal 2015 al 2017 e ha coinvolto 367 bambini di età compresa tra due e cinque anni, a Singapore, con NDD come autismo, ritardi linguistici, ritardi dello sviluppo e problemi di apprendimento. Il 52% dei piccoli partecipanti era esposto a uno o più schermi prima dei 18 mesi di vita. Il 57,7% possedeva almeno uno schermo nella stanza da letto ed oltre il 90% usava gli apparati elettronici più dell’ora limite raccomandata. Oltre il 72% di questi bimbi presentava gravi disturbi del sonno e quasi il 60% aveva gravi difficoltà emotive/comportamentali. La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics.

Redazione Nurse Times

Fonte: Sportello dei Diritti

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
NT News

Castellone (M5S): “Da patto di stabilità va scorporata spesa per sanità, non per armi”

“Mentre una legge o un decreto possono essere interpretati, nel Dfp parlano...

CampaniaNT NewsRegionali

Terra dei fuochi, studio rivela la presenza di veleni anche nelle piante

Un nuovo studio scientifico ha rilevato livelli allarmanti di elementi tossici nella...

Mazzella (M5S): "Agghiaccianti i dati Svimez sulla sanità. Italia divisa in due"
NT News

Mazzella (M5S): “Tutte le malattie rare nei Lea. Nessuno sia lasciato indietro”

“In qualità di capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali...