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Baggiovara, infermieri presi a pugni e calci da familiari di una paziente

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Bologna: non vuole far vaccinare la sua amica e prende a pugni l’infermiere
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Questa mattina, presso l’ospedale civile di Baggiovara, due infermieri del reparto di terapia intensiva cardiologica sono stati vittime di una brutale aggressione da parte dei familiari di una paziente. Secondo quanto riportato dai sindacati, l’episodio, verificatosi durante il giro prelievi, è nato da un’incomprensione tra l’infermiere e la paziente, un’anziana ricoverata per accertamenti cardiologici.

Alle 7:15, l’infermiere, nel rispetto del piano formativo, ha proposto alla paziente un prelievo eseguito da uno studente tirocinante al terzo anno di studi. La paziente, ex professionista sanitaria, ha rifiutato categoricamente, dichiarando di non voler fare da “cavia”. L’infermiere ha rispettato la scelta, eseguendo personalmente il prelievo e spiegando l’importanza del percorso formativo dei futuri professionisti. Sembrava tutto risolto, ma, alle 8:30, il marito della paziente, accompagnato da altri due familiari, è entrato in reparto fuori orario, chiedendo di incontrare l’infermiere.

La situazione è rapidamente degenerata: il marito della paziente ha colpito l’infermiere con un pugno al volto, facendolo cadere a terra. Gli altri familiari si sono uniti all’aggressione, proseguendo con calci e pugni davanti a numerosi testimoni, tra cui altri infermieri, medici specializzandi e un OSS. Un collega, intervenuto per fermare la violenza, è stato anch’esso colpito riportando lesioni. Entrambi gli infermieri hanno ricevuto prognosi di 10 giorni e uno dei due ha subito un lungo monitoraggio in pronto soccorso per escoriazioni e contusioni.

Giulia Casamassima e Giuseppe Fornaro, rappresentanti della Fp Cgil Modena, hanno dichiarato: “Le aggressioni ormai non avvengono solo nei Pronto Soccorso, ma anche in reparti delicati come la terapia intensiva. Servono misure preventive per evitare il ripetersi di tali episodi e maggiore controllo durante le visite dei parenti”. La CISL, inoltre, ha sollecitato l’azienda ospedaliera a costituirsi parte civile per tutelare il personale non solo da danni materiali, ma anche dalle aggressioni fisiche e verbali.

Il clima di insicurezza e lo stress accumulato stanno incidendo pesantemente sul personale sanitario, con conseguenze dirette sul calo di iscrizioni nelle facoltà infermieristiche. “Assistiamo a un fenomeno preoccupante – spiegano i sindacati – con molti infermieri e OSS che, disillusi dalle attuali condizioni di lavoro, cercano di cambiare carriera”.

La gravità dell’aggressione a Baggiovara mette in luce la necessità di misure efficaci per proteggere i professionisti sanitari, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso, elemento essenziale per una sanità di qualità.

Redazione NurseTimes

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