Stanno suscitando non poche polemiche i premi di risultato riconosciuti ai vertici dell’Ausl Romagna, per un importo complessivo di 96.997,31 euro, di cui 37.306,67 in favore del direttore generale Tiziano Carradori (foto). Parliamo di compensi aggiuntivi che i dirigenti percepiranno in forza di una disposizione della Giunta regionale (determinazione 2430/2025, recepita dall’Azienda in data 26 agsoto 2025) e giustificati col raggiungimento del 91% degli obiettivi di gestione e salute pubblica nel 2024.
Le critiche di Fratelli d’Italia e Lega Romagna
Critiche feroci sono arrivate dagli ambienti politici, in particolare da Fratelli d’Italia e Lega Romagna, “I premi di risultato arriveranno nonostante il bilancio di esercizio relativo all’anno 2024 presentato dall’Ausl Romagna abbia riportato un passivo superiore a 37 milioni di euro e il bilancio preventivo relativo all’anno 2025 abbia ipotizzato una perdita di oltre 200 milioni di euro”, sottolinea il consigliere regionale Luca Pestelli (FdI), pronto a depositare una interrogazione sul tema.
“Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna, potrà contare su un premio di 28.198 euro, calcolato sul trattamento economico annuo di 154.937 euro – dettaglia il deputato Jacopo Morrone, segretario di Lega Romagna -. Ai direttori sanitario e amministrativo vanno premi da 22.558 euro, a fronte di un trattamento di 123.949 euro all’anno. Non sappiamo quali fossero gli obiettivi da raggiungere, ma certamente non saranno stati troppo ambiziosi, visto lo stato precario in cui versa la sanità romagnola”.
La posizione di Nursing Up Romagna
“Prima che il sistema sanità pubblica imploda, si prendano provvedimenti d’urgenza insieme alle organizzazioni sindacali, perchè non abbiamo più tempo. Se vogliamo veramente essere il fiore all’occhiello della sanità italiana, lo si dimostri con fatti concreti e partendo dalla base, e non premiando solo i capi”. Così Gianluca Gridelli, responsabile di Nursing Up Romagna.
“Intanto la notizia ha creato un effetto catastrofico tra gli operatori del mondo sanitario, in particolare tra tutti quei professionisti sanitari che continuano a mandare avanti il ‘Titanic’ Ausl Romagna – aggiunge Gridelli -. C’è un mondo sommerso, che alla cittadinanza è ignoto, fatto di enormi sacrifici, rinunce, riposi saltati, vita privata negata, privacy violata. Il tutto a danno di chi ogni giorno è in prima linea per garantire la tutela universalistica della salute. Parliamo di infermieri, ostetriche, operatori socio-sanitari, ma anche dei medici”.
E ancora: “In un contesto nazionale che si ripropone anche in regione, e di conseguenza in Romagna, dove c’è un calo inquietante delle richieste di iscrizione ai corsi di laurea in Infermieristica, che si associa alla già drammatica carenza cronica di migliaia di infermieri, ai quali vanno aggiunti i circa 30mila neolaureati infermieri che lavorano all’estero, stiamo assistendo a un preoccupante esodo di personale”.
Conclude il segretario di Nursing Up Romagna: “So che sono parole forti, ma sono assolutamente veritiere. In un clima lavorativo a dir poco tossico lo stress da lavoro correlato tra gli operatori è altissimo, con tutte le conseguenze psicofisiche associate a tale malessere. Già sottopagati, spesso aggrediti anche fisicamente, gli operatori sono stremati. Questo vuole essere un grido d’allarme rivolto alle istituzioni, alla Regione e al presidente de Pascale, così tanto sensibile al tema sanità”
Il commento di Potere al Popolo
“Che il merito in Italia fosse un concetto relativo è cosa nota, ma che venga premiato addirittura chi è il primo responsabile di un buco di 37 milioni nello scorso anno e di ben 200 milioni nell’esercizio corrente è qualcosa che sfugge a ogni logica. Come Potere al Popolo, ci battiamo da sempre per salario e lavori degni, per giustizia sociale, per evitare che ci sia eccessiva differenza di retribuzione tra le posizioni apicali e la base”. Parola di Francesco Vittori, portavoce territoriale di Potere al Popolo.
“Leggere che Ausl Romagna ha deciso di premiare la direzione lascia sinceramente sconcertati – prosegue Vittori -. In un momento in cui, a livello nazionale, il Pd denuncia i tagli del governo Meloni sulla sanità, a livello locale si impegnano risorse per premiare l’alta dirigenza, già ampiamente retribuita, perché bisogna sempre essere generosi con i propri uomini di potere”.
“Come Potere al Popolo, denunciamo il doppio standard della nostra Azienda sanitaria, che da un lato blocca assunzioni, straordinari, progressioni e recuperi ore (impossibili da attuare con le carenze organiche di cui soffre cronicamente), e dall’altro elargisce premi di risultato a chi il risultato non lo ha nemmeno raggiunto, e i freddi numeri dei bilanci sono lì a dimostrarlo. Per noi la scelta di premiare dirigenti che prendono mensilmente stipendi fuori mercato è sbagliata, sia da un punto di vista tecnico (come si può dare un incentivo a chi non raggiunge i suoi obiettivi?) che da un punto di vista morale”.
Redazione Nurse Times
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