Il rappresentante del Movimento 5 Stelle ha rivolto un’interrogazione sul tema al ministro Schillaci.
Assicurare l’assistenza infermieristica a scuola per gli studenti disabili. Questo il focus dell’interrogazione con carattere d’urgenza presentata dal senatore Orfeo Mazzella (foto), del M5S, che al ministro della Salute ha chiesto:
- quali azioni intenda intraprendere per assicurare agli scolari affetti da disabilità grave l’assistenza infermieristica durante tutto l’orario scolastico, al fine di tutelare il loro diritto allo studio e all’inclusione;
- se, per garantire agli studenti con gravi disabilità adeguata assistenza infermieristica anche in ambito scolastico, condivida l’opportunità di inserire nei livelli essenziali di assistenza questa competenza, così da disciplinare una regolare programmazione delle risorse umane e finanziarie da parte delle Asl, evitando anche contenziosi.
“La Legge 5 febbraio 1992, n. 104 – si legge nell’interrogazione – disciplina l’integrazione scolastica degli studenti diversamente abili nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole e nelle università, introducendo la figura dell’assistente all’autonomia e comunicazione, che affianca lo studente diversamente abile facilitandone l’inclusione all’interno del contesto scolastico. L’assistente di base igienico personale, invece, fornisce un ausilio di tipo materiale”.
Varie discipline di carattere regionale hanno previsto il supporto dell’educatore, sebbene non esista una norma univoca recante compiti e percorsi di formazione di figure professionali come gli assistenti igienici, gli operatori sociosanitari (oss), eccetera.
“Esistono, però – continua il senatore -, patologie particolarmente gravi, che non possono essere affrontate da operatori sociosanitari o assistenziali, bensì da professionisti del settore come gli infermieri. In particolare, diverse sono le tipologie di disabilità che richiedono la presenza di personale infermieristico specializzato nella gestione di attività altamente complesse, come l’aspirazione delle secrezioni in trachea, la gestione di cateteri, la nutrizione artificiale con sondino naso-gastrico o PEG”.
E ancora: “Tuttavia, per carenza di infermieri, spesso queste attività vengono svolte dagli insegnanti o dal personale educativo fornito alla scuola dai Comuni, mettendo a rischio la salute degli scolari. La mancanza di assistenza infermieristica penalizza le famiglie dei bambini o dei ragazzi affetti da disabilità grave o gravissima, che spesso si ritrovano a riprogrammare gli impegni di lavoro, dovendo rinunziare, in taluni casi, a mandare il proprio figlio a scuola”.
Mazzella chiede quindi se il ministro Orazio Schillaci “se condivida le criticità evidenziate e se condivida l’opportunità di dare seguito a quanto disciplinato dal Decreto legislativo n. 66 del 2017, individuando i criteri per una progressiva uniformità su tutto il territorio nazionale della definizione dei profili professionali del personale destinato all’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione personale”.
Redazione Nurse Times
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