Emanuela Petrillo, l’Assistente Sanitaria di 31 anni accusata di aver fatto finta di vaccinare 500 bambini presentati presso l’ambulatorio dell’Usl 2 di Treviso, presso il quale lavorava respinge ogni accusa (VEDI).
«Sono da sempre favorevole ai vaccini. E li ho sempre somministrati applicando tutti i protocolli previsti».
La professionista, travolta dal ciclone delle finte vaccinazioni, respinge ogni accusa.
Attraverso il proprio avvocato Paolo Salandin nega di aver simulato di effettuare le iniezioni di vaccino ai bambini trevigiani difendendo il proprio lavoro e la propria etica.
In sole 24 ore è passata dall’essere una dipendente modello a mostro che opera nell’ombra mettendo a repentaglio la salute di centinaia di bambini, per motivi non ancora precisati.
Emanuela vorrebbe tentare di cancellare questa immagine anche se il parere del direttore generale Francesco Benazzi è assolutamente contrastante:
«Abbiamo fatto il test degli anticorpi su 26 bambini vaccinati dall’assistente e in 23 casi l’esisto è stato negativo, quindi non è stata riscontrata la presenza del vaccino. Forse non ci sarà un profilo penale, ma dal punto di vista amministrativo siamo sicuri che la nostra dipendente ci ha recato un danno gravissimo non svolgendo i suoi compiti, compromettendo l’immagine dell’azienda e costringendoci a spese non previste. Penso che si arriverà al licenziamento. E le chiederemo i danni, che abbiamo quantificato in 100mila euro».
Simone Gussoni
Fonti: ilgazzettino.it
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