Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di aiuto proveniente da un gruppo di dipendenti dell’Azienda sanitaria abruzzese. I colleghi chiedono spiegazioni in merito all’impossibilità di ottenere un periodo di sospensione per sostenere prove concorsuali.
Il sottoscritto ha contattato la vostra spett.le redazione al fine di rendere pubblico ciò che sta accadendo. Iniziamo col dire che un Infermiere regolarmente iscritto al collegio di appartenenza e assunto presso una qualsiasi Asl ha diritto a partecipare a bandi di concorso indetti da altre Asl sia per concorrere a contratto a tempo indeterminato che determinato (a termine).
Con questo voglio far riferimento a ciò che è successo a 17 infermieri della Asl di Teramo, assunti a tempo indeterminato, che da diversi anni affrontano quotidianamente circa 200 chilometri (tra andata e ritorno) per recarsi sul posto di lavoro in quanto residenti nella provincia di Chieti.
Dopo il bando di concorso indetto dalla Asl di Chieti-Lanciano-Vasto, sono riusciti a superare un colloquio orale e pertanto a essere ammessi in una graduatoria. Successivamente chiamati a prestare servizio presso la suddetta Asl, si sono visti negare l’aspettativa NON retribuita per conferire tale incarico a termine. Da premettere che la Asl di Teramo ha in corso una graduatoria per assumere personale infermieristico a tempo determinato e che, allo stesso tempo, il direttore generale ha deliberato sull’albo pretorio l’assunzione di 10 infermieri a tempo determinato.
Detto ciò, perché il sottoscritto si è visto negare, come gli altri 16 infermieri, la possibilità di avvicinarsi temporaneamente al proprio nucleo famigliare, come previsto dalla legge? L’aspettativa NON retribuita, in questo contesto, potrebbe essere rilasciata in quanto la Asl di Teramo ha, come detto in precedenza, una graduatoria in corso, dove attingere per sostituire il personale che necessita di aspettative per maternità o, come nel caso nostro, per ricongiungimento temporaneo al proprio nucleo famigliare.
Il lato più duro della situazione sta nel fatto che la Asl Teramo non vuole tener conto delle leggi che tutelano i lavoratori. Come l’art. 42 bis D.Lgs n.151/2001, che prevede il ricongiungimento al nucleo famigliare con figli di età inferiore a tre anni, e la legge 104, che prevede il ricongiungimento al famigliare con disabilità. Infatti, tra gli infermieri che si sono visti negare l’aspettativa non retribuita, ci sono casi tutelati da suddette leggi, ma ugualmente respinti alla richiesta di trasferimento.
La problematica esiste da diversi anni. La Asl di Teramo persiste con questo atteggiamento di ostruzionismo nei confronti dei professionisti infermieri, destabilizzandoli emotivamente, limitandone la serenità e mantenendo un profilo di prigionia non riscontrabile in nessun’altra Asl. Ad oggi la problematica è ancora irrisolta e non si riescono ad avere delucidazioni e motivazioni in merito. Gli innumerevoli impegni del direttore generale non permettono a noi professionisti di avere un incontro utile.
La redazione di Nurse Times resta a disposizione per qualsiasi chiarimento o comunicazione da parte dell’Asl Teramo in merito alla questione.
Simone Gussoni
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