Dopo il caso dell’ospedale “Vito Fazzi”, sono scattati controlli certosini.
La prima, più o meno, si perdona, la seconda – come si dice in questi casi – si bastona. È la decisione del commissario straordinario della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, all’esito dell’indagine interna sulla gestione di farmaci, dispositivi e presidi medici scaduti. La “punizione” sarà di natura pecuniaria, ossia l’esito di questa indagine interna peserà sulla valutazione delle performance individuali. La misura più drastica, il procedimento disciplinare, sarà adottata in una seconda fase, nel caso in cui dovesse ancora rilevarsi una gestione poco accurata dei prodotti sanitari.
Certo è che gli ospedali sono stati rivoltati come un calzino. E non solo. È stato eseguito un controllo accurato dei pazienti a cui è stato impiantato un dispositivo medico in Emodinamica. La verifica certosina, con l’esame di ogni cartella clinica e verifica del lotto utilizzato con la Farmacia ospedaliera, ha evidenziato che tutti i dispositivi impiantati erano in corso di validità: in pratica, non erano scaduti. I pazienti, insomma, possono dormire sonni tranquilli. In una delle due sale, infatti, è stato rinvenuto il maggior quantitativo di prodotti scaduti.
A renderlo noto, all’epoca del blitz all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, nel giorno di San Valentino, lo stesso Nas: “L’unità operativa complessa di Cardiologia interventistica ed emodinamica ha in uso due sale (piano terra e primo piano), entrambe funzionanti. Nella sala angiografica del primo piano sono stati trovati dispositivi medici e farmaci scaduti di validità, custoditi in promiscuità con quelli in corso di validità. Sono stati sottoposti a sequestro penale specialità medicinali e siringhe, pronte all’uso, anch’esse contenenti farmaci con indicazione ‘a penna’ di date di scadenza ormai superate. Inoltre sono stati sequestrate amministrativamente diverse centinaia di dispositivi medici, anch’essi con data di scadenza superata (set di infusione, introduttori di filo guida, sonde, kit multiuso, provette sterili)”.
E Rollo aggiunge: «È stato fatto un controllo maniacale sui dispositivi medici impiantati nella sala di Emodinamica. Siamo andati alla ricerca della bolla e della fattura, verificando con la Farmacia dell’ospedale la corrispondenza del lotto con la fattura. Siamo assolutamente certi che non siano stati impiantati dispositivi scaduti». Un punto importante, questo, sia per i pazienti che per gli eventuali profili di responsabilità legati all’inchiesta penale aperta dalla Procura di Lecce, dopo la segnalazione del Nas.
Superato questo snodo, c’è da mettere ordine e l’attività di Rollo, al riguardo, è frenetica. «Dobbiamo rendere perfetta la quotidianità – afferma il commissario straordinario della Asl –, perché non può accadere di inseguire l’eccellenza e trascurare l’ordinario. Come avevo preavvisato, è un problema strutturale che va affrontato a livello sistemico. Purtroppo c’è poca consapevolezza rispetto ad alcune procedure che sono essenziali, perché dobbiamo essere attenti nel fare bene le nuove cose, ma anche le vecchie. Rendere perfetto l’ordinario significa, per tutti i medici e gli infermieri, vedere come stanno i pazienti, gli ambienti (anche dal punto di vista della pulizia), controllare i farmaci nei carrelli».
Questa la premessa. Poi Rollo conferma l’avvio di una seconda fase: «Uno dei problemi della sanità mondiale è l’errore in corsia. Non possiamo pensare agli errori in corsia senza rispettare le procedure di base. Bisogna verificare se il materiale a disposizione è trattato secondo le norme. Quando abbiamo deciso la verifica interna siamo andati anche nei sottoscala, per vedere tutto quello che c’era. Naturalmente abbiamo coinvolto gli operatori, perché questa è una funzione che deve entrare nella loro attività ordinaria. A questo punto abbiamo visto le procedure, già richiamate nel 2015. Erano rimaste lettera morta. Questa è stata l’occasione per aggiornarle e per notificarle, perché devono essere uniformi in tutto il territorio. Per ora siamo al cartellino giallo. Diventerà rosso se dovesse essere disatteso l’ordine di servizio».
Redazione Nurse Times
Fonte: Quotidiano di Puglia
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