Con l’arrivo dell’inverno e l’approssimarsi delle festività natalizie, arriva come di consuetudine per molti italiani la sosta obbligata a letto dovuta al virus dell’influenza.
Secondo il bollettino di sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), fino ad oggi sono stati già 500mila e si stima che alla fine di febbraio l’epidemia avrà colpito 5 milioni di persone. In media, tiene a letto per 6 giorni ogni ammalato e, a causa di complicazioni come polmoniti e broncopolmoniti, ogni anno potrebbe provocare la morte di ottomila persone, soprattutto anziani.
In questi casi il vaccino antinfluenzale è sempre raccomandato dal Ministero della Salute, non solo per anziani e alcune categorie professionali, ma anche per bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, e per le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza.
Il picco dell’epidemia secondo gli esperti è atteso in questa settimana, tra Natale e Capodanno.
Quali sono i segni che devono farci pensare ad una sindrome influenzale?
Qualsiasi soggetto che presenti improvviso e rapido insorgere di almeno uno tra i seguenti sintomi generali:
- febbre o febbricola;
- malessere/spossatezza;
- mal di testa;
- dolori muscolari;
- e, almeno uno tra i seguenti sintomi respiratori:
- tosse;
- mal di gola;
- respiro affannoso.
Le regioni più colpite, Piemonte, la provincia autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio e Campania.
Ma, oltre a vaccinarsi, è importante mettere in atto alcune semplici regole di prevenzione ogni giorno per evitare di contrarre i virus.
La trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
Una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza.
Recentemente l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha valutato le evidenze sulle misure di protezione personali (misure non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, e ha raccomandato le seguenti azioni:
- Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) Fortemente raccomandato
- Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) Raccomandato
- Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale Raccomandato
- Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali) Raccomandato.
Quindi importante privilegiare le seguenti azioni: igiene respiratoria (contenimento della diffusione derivante dagli starnuti, dai colpi di tosse, con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati); lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, costituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi.
Sebbene tale gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.
Massimo Randolfi
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