Il monitor cardiaco Biomonitor, grazie all’intelligenza artificiale di cui è dotato, può migliorare la diagnosi e il monitoraggio delle aritmie. L’impianto è stato eseguito per la prima volta nell’uomo dal professor Luigi Di Biase.
Un nuovo impianto, munito di intelligenza artificiale, per tenere sotto stretto controllo le aritmie. A impiantarlo, per la prima volta al mondo in un uomo, è stato il professor Luigi Di Biase, nato e laureato a Bari, figlio d’arte (il padre, Matteo, ha diretto cattedra e reparto di Cardiologia all’Università di Foggia), ordinario di Cardiologia e direttore dei Servizi di Aritmologia all’Università Albert Einstain di Montefione, New York City.
Il ritmo cardiaco è attualmente controllato da dispositivi impiantati sottocute, in grado di registrarlo per due-tre anni e permettere di effettuare le diagnosi in pazienti che presentano sintomi poco frequenti o addirittura assenti. Ma gli errori non mancano, e i dati diventano talvolta fuorvianti. Proprio per ridurre al minimo gli errori è stato progettato il nuovo dispositivo, che permette diagnosi molto più accurate e, in particolare, fa distinguere con precisione le aritmie atriali da quelle ventricolari.
Si chiama Biomonitor IV ed è un monitor cardiaco impiantabile, che grazie all’intelligenza artificiale può migliorare il monitoraggio delle aritmie cardiache e ridurre i rilevamenti di falsi positivi dell’86%, preservando il 98% degli episodi reali.
Le aritmie sono disturbi del ritmo cardiaco o della frequenza cardiaca (cioè del numero di battiti al minuto), troppo veloce (tachicardia), troppo lentamente (bradicardia) o completamente irregolare (fibrillazione atriale, ecc.). A volte creano anomalo riempimento e invio insufficiente e/o irregolare di sangue dal cuore agli organi (cervello, cuore, reni, ecc.), creando danni anche gravi, a volte irreparabili, con morte quasi subitanea. Ogni anno si verificano 50-100 morti cardiache improvvise per ogni 1.000 decessi.
“Sono entusiasta del nuovo algoritmo e dell’intelligenza artificiale di Biomonitor IV – ha affermato Di Biase -. I dati mostrano che queste nuove funzioni hanno il potenziale per ridurre i falsi allarmi per i nostri pazienti e ci consentono di concentrarci su eventi reali, fornendo un’assistenza più efficiente. Le tecnologie all’avanguardia continuano a espandere i confini dei progressi medici, potenziando le possibilità professionali degli operatori sanitari e migliorando la vita dei pazienti in tutto il mondo”.
Redazione Nurse Times
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