I pazienti con apnea ostruttiva del sonno possono presentare una considerevole variabilità da notte a notte degli eventi respiratori. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Ospedale universitario di Zurigo ha esaminato i dati di 24 studi sul sonno che hanno coinvolto un totale di 3.250 pazienti con apnea ostruttiva del sonno diagnosticata o sospetta.
Gli studiosi non hanno riscontrato una differenza significativa a livello di gruppo nell’Indice medio di apnea-ipopnea (AHI) registrato in notti consecutive. Tuttavia, a livello dei singoli pazienti, la differenza media nell’AHI tra la prima e la seconda notte degli studi sul sonno era pari a 1,70/ora.
“Una singola notte di studio del sonno potrebbe non delineare un quadro accurato della malattia”, osserva l’autore principale dello studio, Maurice Roeder.
Le differenze nella tempistica del sonno caratterizzato da movimenti oculari rapidi (REM) si correlavano positivamente a una variazione negli eventi respiratori. A livello individuale, il 41% dei pazienti con apnea presentava una variabilità da notte a notte degli eventi respiratori di oltre 10 all’ora. Inoltre, il 49% dei partecipanti ha assistito a cambiamenti nella classificazione della gravità dell’apnea ostruttiva del sonno almeno una volta negli studi su notti consecutive, sulla base di soglie per la diagnosi di gravità dell’apnea superiori a 5, 15 o 30 eventi all’ora.
“Ciò indica che circa il 12% dei pazienti potrebbe passare inosservato durante una sola notte a una soglia diagnostica di oltre 5 o 15 eventi respiratori all’ora”, osserva il team dello studio. Inoltre, a una soglia diagnostica di oltre 30 eventi all’ora, non verrebbe riconosciuto il 10% dei pazienti durante una singola notte.
Fonte: Thorax; Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science, Lisa Rapaport
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