Anticorpi monoclonali per neutralizzare le varianti, ci sta lavorando Toscana Life Sciences, la fondazione della Regione Toscana che a Siena sta portando a compimento la ricerca e la sperimentazione clinica. “Confidiamo che prima dell’estate gli anticorpi monoclonali da noi prodotti siano a disposizione” ha detto Rino Rappuoli, microbiologo, direttore scientifico e responsabile della attività di ricerca e sviluppo esterna di Gsk Vaccines di Siena e chief scientist di Tls.
“Le varianti hanno messo in crisi molti degli anticorpi monoclonali che sono stati sviluppati fino ad adesso ha spiegato Rappuoli -. Ci sono degli anticorpi che riescono a neutralizzare tutte le varianti. I nostri per fortuna appartengono a questo tipo di anticorpi monoclonali di seconda generazione che riescono a neutralizzare anche le varianti inglese, sudafricana e brasiliana”.
“La nostra ricerca è l’unica fatta in Italia e che sta andando in prove cliniche ha aggiunto – I nostri anticorpi sono stati prodotti e stanno per entrare in fase clinica la prossima settimana o quella dopo. Aspettiamo che siano pronti prima dell’estate”. Si spera per maggio. Si differenziano dagli altri “perché sono più potenti degli altri, anche di quelli usati per Trump. Dei nostri, siccome sono molto potenti, ce ne vuole molto meno quantità, sono meno costosi e possono essere dati con una iniezione da fare ovunque senza andare in ospedale. Sono molto fiducioso che le prove cliniche vadano bene”.
Gli anticorpi monoclonali sono degli anticorpi riprodotti in laboratorio che rappresentano un concentrato delle migliori armi del sistema immunitario per colpire il virus. Nei laboratori di Siena, spiega Caroppo su lanazione.it, sono stati selezionati anticorpi di persone guarite dalla malattia provocata dal coronavirus. I ricercatori hanno poi isolato quello più potente sulla base del quale è stato creato il farmaco.
All’inizio di febbraio l’Agenzia italiana del farmaco ha reso pubblico il parere della Commissione Tecnico Scientifica sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali.
Come indicato nel parere, adottato il 4 febbraio 2021, “la CTS, pur considerando l’immaturità dei dati e la conseguente incertezza rispetto all’entità del beneficio offerto da tali farmaci, ritiene, a maggioranza, che in via straordinaria e in considerazione della situazione di emergenza, possa essere opportuno offrire comunque un’opzione terapeutica ai soggetti non ospedalizzati che, pur avendo una malattia lieve/moderata risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di COVID-19 con conseguente aumento delle probabilità di ospedalizzazione e/o morte. Si tratta, in particolare, di un setting a rischio per il quale attualmente non è disponibile alcun trattamento standard di provata efficacia”.
C’è grandissima attesa per la messa in commercio degli anticorpi monoclonali italiani se si pensa che lo Stato ha investito nella ricerca di Tls attraverso Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia. Sono stati messi a disposizione 15 milioni per acquisire il 30 per cento di Tls Sviluppo, il braccio operativo di Toscana Life Sciences. Si prevede di produrre 200mila dosi nel 2021, secondo un accordo di programma stipulato tra Ministero dello Sviluppo economico, Regione Toscana, Invitalia e Tls.
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