Di seguito l’approfondimento a cura del dottor Mauro Del Giglio, cardiochirurgo del Maria Pia Hospital di Torino, pubblicato su Cardiochirurgia.com.
L’aorta è il vaso che riceve il sangue dal cuore, la “pompa” del sistema cardiovascolare, e lo trasporta verso la periferia. L’aneurisma della radice aortica è una dilatazione patologica nel tratto più prossimo al cuore: è segno di debolezza della parete, e quindi indice di rischio rottura. Questa patologia viene trattata più efficacemente con la tecnica di Tirone David, che presso il Maria Pia Hospital di Torino è eseguita anche con un approccio mininvasivo, tecnicamente molto complesso che però ha dato importanti risultati in oltre 41 casi di applicazione. Ne parla il dottor Mauro Del Giglio, cardiochirurgo della struttura torinese.
Come si individua la patologia? – La diagnosi è spesso casuale nel corso di altri accertamenti, come l’ecografia o la TC toraco-addominale. Infatti l’aneurisma della radica aortica non dà quasi mai sintomi. Il dolore è un sintomo molto grave, perché è già segno di una rottura parziale o totale della parete del vaso, che nella maggior parte dei casi ha esiti irrimediabili. C’è una predisposizione familiare per cui è giusto che i pazienti che sanno di avere familiarità con questa patologia si sottopongano ad accertamenti periodici. Gli esami da eseguire sono la TC con mezzo di contrasto o, in maniera più routinaria e meno efficiente, l’ecografia. Ci sono anche altri fattori di rischio a cui prestare attenzione, come ipertensione, colesterolo alto, aterosclerosi, obesità. Anche i fumatori sono più soggetti a sviluppare la patologia.
In cosa consiste la tecnica Tirone David? – La tecnica di Tirone David ha come obiettivo la rimozione di tutta l’aorta, dalla porzione iniziale prossima al cuore fino all’origine dell’arco aortico, che viene sostituita con una protesi vascolare; nella protesi viene reimpiantata la valvola naturale del paziente, oltre alle due coronarie che nascono in questo tratto iniziale dell’aorta. Il vantaggio più significativo è proprio la conservazione della valvola nativa del paziente, pur rimuovendo l’aorta malata. La tecnica fu ideata dal cardiochirurgo canadese all’inizio anni ‘90 e fu provata la prima volta su donna in gravidanza, per la quale la sostituzione della valvola sarebbe stata troppo rischiosa.
In cosa consiste l’approccio con minitoracotomia – L’approccio standard alla tecnica di Tirone David è la chirurgia tradizionale con sternotomia, con il taglio dell’osso dello sterno. Unendo l’esperienza maturata sulla tecnica di Tirone David e sugli approcci di minitoracotomia (l’accesso al cuore attraverso tagli minimi tra gli spazi intercostali) abbiamo messo a punto un approccio meno invasivo. Lo abbiamo descritto per la prima volta nel 2019, realizzando un intervento di Tirone David attraverso un piccolo taglio di 5 cm. Da allora abbiamo eseguito 41 impianti con questa tecnica in minitoracotomia, con ottimo risultato post-operatorio. Il vantaggio rispetto all’intervento tradizionale sta nella ripresa più rapida e ha implicazioni minori anche a livello estetico.
Redazione Nurse Times
Fonte: Cardiochirurgia.com
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