Riceviamo e pubblichiamo i comunicati stampa dell’Associazione di volontariato Le Rondini, formata dai parenti e pazienti in a.d.i. di terzo livello che da tempo protestano contro la riorganizzazione del servizio di assistenza domiciliare voluto dal commissario dott. Onnis dell’Asl 7 di Carbonia nel Sulcis Iglesiente. Questa redazione si è occupata più volte di questa protesta che ormai è arrivata in una fase delicata e molto pericolosa. Noi auspichiamo una ripresa del confronto con i politici e dirigenti regionali per evitare derive che possano mettere in pericolo la vita stessa dei pazienti che hanno deciso di ricorrere allo sciopero della fame, con la costituzione di un presidio permanente.
Di seguito i comunicati.
“Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare” diceva una vecchia canzone, ma questa non è solita e banale come tante e merita l’attenzione della gente perché stia in guardia qualora, nella sfortuna, avesse bisogno di assistenza domiciliare.
E’ una storia di ordinaria follia, anzi straordinaria ed eccezionale in quanto non si è mai assistito a tanta incompetenza; quella follia che ha per nome “struttura semplice di cure palliative” e che viene pubblicizzata come la soluzione migliore ai problemi dei pazienti ventilati, come l’organizzazione perfettamente funzionante e dotata dei migliori professionisti. E’ una storia miserabile e culturalmente povera che si nutre del godimento di una vittoria a scapito di persone inermi. E’ una storia di prepotenza e arroganza che ha come vittime malati ai quali non è concessa la possibilità di farsi curare altrove. E’ una storia di grettezza, di incapacità, di presunzione e di superficialità i cui autori, per renderla credibile, gettano fango indegnamente su tutto ciò che di buono si era fatto finora.
E’ una storia che narra l’ennesimo fallimento del sistema di Assistenza Domiciliare voluto dal Dr. Onnis, solo che questa volta è stata sfiorata la tragedia se la paziente non fosse stata trasportata tempestivamente in Rianimazione. Un cambio cannula urgente. La chiamata al centralino dell’Ospedale Sirai. Il medico reperibile, che è anche il Responsabile dell’Unità di Cure Palliative, giunge da Cagliari non prima di un’ora. Procede al cambio della cannula senza riuscire a posizionarla correttamente.
Per oltre 20 minuti la paziente deve sopportare dolorose manipolazioni tracheali e l’aria prende la via addominale invece di quella polmonare. L’arrivo in Rianimazione pone fine alla sofferenza.
La notizia rimbalza di famiglia in famiglia, generando ulteriore angoscia in quei pazienti che ogni giorno lottano contro la loro stessa malattia, provati e debilitati dallo sciopero della fame ancora in corso.
Gli invisibili appunto, e adesso anche inascoltati da una politica che gioca con la loro dignità. Una politica che ha stravolto il significato aristotelico del termine che stava ad indicare l’amministrazione delle “polis” alla quale tutti i cittadini partecipavano per il bene dell’intera comunità. Una politica diventata una meta ambita da personaggi che perseguono i loro interessi a discapito di quelli dei cittadini. Fautori di un sostegno vergognoso e quanto mai indegno di un sistema fallito prima ancora di cominciare, in quanto mai condiviso dalle famiglie. Attori di un teatrino oltraggioso in cui vi è soltanto la loro poltrona quale arredo scenografico. E noi spettatori di questa vergognosa farsa, una platea che suo malgrado ha dovuto pagare caro il biglietto d’ingresso.
APPELLO AL PRESIDENTE PIGLIARU
Egregi tutti, abbiamo cercato in tutti i modi di far capire il nostro disappunto sui repentini cambiamenti del sistema di assistenza domiciliare integrata con manifestazioni, diversi scioperi della fame, scioperi dell’assistenza medica e infermieristica e tanti incontri con il commissario straordinario e con l’assessore Arru. Continuano a prenderci in giro, e a farci passare un sistema dato per eccellente, che, provato sulla pelle dei nostri casi si è rivelato fallimentare. Per questo motivo, facciamo un appello al presidente Pigliaru, che ci aiuti a risolvere questa grave situazione.
Ci ritroviamo a dover scendere nuovamente in piazza per cercare di vedere rispettati i nostri diritti!!!
INFORMIAMO TUTTI CHE GIOVEDì 10 DICEMBRE 2015, DALLE ORE 10.30 I DISABILI DELL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO LE RONDINI INIZIERANNO UN PRESIDIO PERMANENTE IN VIA TRENTO 69, FRONTE URP DELLA PRESIDENZA.
VISTA LA DELIBERAZIONE N°60/8 DEL 2.12.2015 “progetto per la riqualificazione della cura a domicilio dei pazienti in area critica con il coinvolgimento del Caregiver e degli assistenti alla persona. Integrazione Delib. G.R. n.55/23del 17 novembre 2015” che prevede il reclutamento dei pazienti della ASL 7 e 8 sino al 30 gennaio 2015,
IN ATTESA CHE PRENDA IL VIA LA PROGETTAZIONE PREVISTA DALLA SUDDETTA DELIBERA: CHIEDIAMO CHE I PAZIENTI VENTILATI E TRACHEOTOMIZZATI DELLA ASL 7 VENGANO DISTACCATI DALL’INEFFICIENTE U.O DI CURE PALLIATIVE, TERAPIA ANTALGICA DEL DOLORE E HOSPICE E VENGANO PRESI IN CARICO TOTALMENTE DALLE RIANIMAZIONI.
Scioglieremo il presidio solo quando il presidente prenderà serie decisioni nel rispetto delle nostre richieste, in cui ci sia specificato che i malati gravi di terzo livello siano presi in carico esclusivamente dalle U.O di rianimazione più vicine territorialmente.
Articolo 32 costituzione Italiana
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Redazione NurseTimes
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