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Anche gli studenti di infermieristica in piazza il 23 febbraio a Roma

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera pervenutaci alla nostra attenzione ([email protected]) da parte di un gruppo di studenti del CDL di infermieristica che esprimono la loro solidarietà agli infermieri che scenderanno in piazza a Roma il 23 febbraio per protestare contro un contratto che si preannuncia vergognoso


Egregia Redazione,

scriviamo a nome di un cospicuo gruppo di studenti universitari frequentanti il corso di laurea in Infermieristica. Essendo distribuiti sull’intero territorio nazionale ed afferendo a diversi atenei, riteniamo di poterci esprimere in merito al sentire comune della classe studentesca relativamente allo sciopero degli Infermieri promulgato per il 23 febbraio.

Questa lettera vuol essere anzitutto un attestato di sostegno e solidarietà nei confronti delle richieste avanzate dai nostri futuri colleghi, non potendo noi stessi partecipare allo sciopero.

Riteniamo difatti alquanto increscioso che tanto il carico di responsabilità quanto l’impegno profuso nella formazione continua degli infermieri non abbiano un adeguato riconoscimento economico, così come ci sembra assolutamente corretto lottare affinché si possa svolgere attività libero professionale anche disponendo di un incarico nel pubblico.

Crediamo fermamente oltre a ciò che le risorse stanziate nell’aggiornamento professionale risultino spesso carenti o quantomeno inadeguate, e che il riconoscimento sociale dell’infermiere debba necessariamente passare per un perspicuo riconoscimento economico nonché contrattuale.

Riteniamo inoltre necessario compensare l’annosa carenza di personale di supporto tanto nell’interesse degli assistiti quanto come base per la crescita professionale dell’intera categoria nonché scongiurare la piaga del demansionamento.

Quest’ultima si ripercuote peraltro sulla nostra formazione in quanto il tirocinante si trova, in molte realtà, ad essere utilizzato quale mezzo per adempiere alle mansioni domestico alberghiere che dovrebbero essere invece affidate a figure professionali più consone. Ciò comporta una diffusa impreparazione degli studenti in merito alle attività di competenza prettamente infermieristica.

Vorremmo infine di seguito avanzare alcune proposte finalizzate al miglioramento delle condizioni dei futuri colleghi che si occupano di formazione.

In primis riteniamo essenziale retribuire in maniera adeguata i tutor professionali universitari, affinché l’ulteriore e gravosa responsabilità di formare i futuri infermieri abbia un riconoscimento economico adeguato.

In secondo luogo ci sembra opportuno riconoscere tanto da un punto di vista economico quanto professionale i percorsi post laurea, al fine di una più corretta valorizzazione delle competenze avanzate, fondamentali ai fini della crescita culturale della categoria tutta.

Infine, ci sentiamo pronti a scendere in piazza con gli infermieri per unire le nostre voci in favore di un futuro migliore.

Un collettivo di studenti d’infermieristica

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