“Questa legge finanziaria non valorizza i professionisti né il Ssn, che è un fiore all’occhiello del Paese. Le briciole a oggi stanziate non serviranno ad arrestare la fuga di medici dalle cure pubbliche, che in un anno e mezzo ha riguardato 9mila colleghi e che ha ragioni sia economiche che organizzative. Per questo abbiamo indetto uno sciopero e una manifestazione nazionale il 20 novembre, che servirà da monito al Governo. Siamo sempre disponibili al dialogo, ma per salvare le cure pubbliche servono azioni immediate e coraggiose”. Così Pierino Di Silverio (foto), segretario nazionale di Anaao Assomed, in audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.
“Non è una soluzione importare medici e infermieri dall’India o da Cuba – ha aggiunto Di Silverio -. Piuttosto occorre investire sui nostri professionisti, la cui formazione costa quanto una Ferrari. Ci aspettavamo innanzitutto la defiscalizzazione dell’indennità di specificità, più volte annunciata anche dal ministro della Salute, che avrebbe portato intorno ai 210-220 euro mensili netti in busta paga alla dirigenza medica e 80-90 euro alla dirigenza sanitaria. Ci ritroviamo invece con un aumento di 17 euro netti al mese per i dirigenti medici e di 7 euro per i dirigenti sanitari. Con queste cifre non possiamo certo dichiararci soddisfatti”.
Sempre il segretario Anaao Assomed: Questi aumenti tra l’altro si verificheranno solo alla firma del nuovo Contratto 2025-2027, quando ancora dobbiamo firmare il Contratto che scade nel 2024. Senza contare che queste poche risorse aggiuntive, non immediate ma fra tre anni, sono rese vane con la sforbiciata che viene imposta dalla Manovra alle detrazioni”.
Ha proseguito il segretario Anaao Assomed: “Seconda nostra priorità da prevedere nel Ddl di bilancio era la contrattualizzazione dei medici in formazione. Avevamo chiesto che finalmente, come avviene in tutto il mondo, gli specializzandi potessero avere un contratto di formazione che tra l’altro avrebbe consentito loro di entrare prima nel mondo del lavoro. Invece ci ritroviamo con una riforma degli accessi a Medicina che non condividiamo assolutamente”.
E infine: “Terza priorità, mancata dalla Manovra, era il piano di assunzioni dei medici: dovevano essere 10mila e si sono ridotte a 6mila. Ma nella Legge di Bilancio non c’è traccia né dei tempi né dei modi in cui questo avverrà”.
Redazione Nurse Times
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